tag:blogger.com,1999:blog-2947535463552978652024-03-06T04:47:35.318+01:00ilgeekinBlu...scoperte, proposte e idee prêt-à-porter riguardo apps e soluzioni tecnologiche per rendere un po' più geek la vita quotidiana e il lavoro, o sentirsi meno "tecnolesi"Pietro Blu Giandonatohttp://www.blogger.com/profile/13998301100187828990noreply@blogger.comBlogger35125tag:blogger.com,1999:blog-294753546355297865.post-2529343861461627192015-04-28T12:32:00.000+02:002018-03-24T23:21:48.525+01:00Come creare un account Google anche senza GmailOrmai i servizi cloud di Google si stanno diffondendo sempre più, e di certo vi sarà capitato per lavoro o a scuola di dover accedere alla piattaforma di editing collaborativo online Google Drive.<br />
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Dopo aver spiegato innumerevoli volte a colleghi, amici e parenti come poter creare un account Google anche senza possedere un indirizzo di posta elettronica Gmail, usandone uno già in possesso, ho deciso di scrivere un semplice quanto banale how-to qui su ilgeekinBlu.</div>
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Questa procedura vale anche nel caso abbiate acquistato uno smartphone o un tablet Android, per i quali è necessario un account Google per poter accedere al Play store e installare le applicazioni sui vostri device.</div>
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<h3>
Accedere ai servizi Google</h3>
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Quando qualcuno <b>condivide con voi ad esempio un documento su Drive</b> mandandovi un invito esplicito via email, vi troverete davanti alla schermata di accesso che vedete sotto. <b>Nel caso possediate già un account Gmail, vi basterà inserirne le credenziali</b>.</div>
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Ma nel caso non lo abbiate e non vi andasse di crearne uno appositamente, potrete benissimo creare comunque un account Google <b>usando il vostro attuale indirizzo di posta elettronica</b>. Gmail infatti è solo uno dei TANTI servizi che Big G offre.<br />
<br />
<b><a href="https://accounts.google.com/SignUp?" target="_blank">Cliccate qui</a> e seguite la procedura che vi spiego.</b></div>
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<br /></div>
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Quando sarete nella schermata che vi chiede di accedere al vostro eventuale account Google, cliccate su "Crea un account" (vedi figura qui sotto).</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlUfKZKeeqqX6NMM2Rl8udY20OomqMvCcmqZCvQ4AvqV2mbAW8rNdp3NqdzjFGICOWedl2LhWCS7xi6aDh3xiaV5NgoJMKHGrFixdXJXZJKTnsEScZPvOnULFz-y51ZwMP6DqLWY6l7c8/s1600/Account+Google+1.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="305" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlUfKZKeeqqX6NMM2Rl8udY20OomqMvCcmqZCvQ4AvqV2mbAW8rNdp3NqdzjFGICOWedl2LhWCS7xi6aDh3xiaV5NgoJMKHGrFixdXJXZJKTnsEScZPvOnULFz-y51ZwMP6DqLWY6l7c8/s1600/Account+Google+1.png" width="400" /></a></div>
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<h3 style="clear: both; text-align: left;">
Non è necessario avere Gmail!</h3>
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Di default Google vi chiederà di creare un account con associato un nuovo indirizzo email di Gmail, ma <b>non è strettamente necessario</b>. Per usarne uno che già possedete con qualunque altro provider (ad esempio @libero.it, @yahoo.it, @alice.it ecc.) vi basterà cliccare su “<b>Preferisco utilizzare il mio indirizzo email corrente</b>” (vedi figura qui sotto).</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmjXdaa3xZ6n-Rasu_-jIMyWKHvrCumkbvGFK5VMnYWu-wf2dDdvOpGqb78DX3UaChx8DGHV8w0QdiB0Crwt4ocQjTcI3cm2GE0eihpS0tkn63YJ1VeW-ttG_dPS3GiMLdtrriCDLeQfk/s1600/Account+Google+2.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="198" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmjXdaa3xZ6n-Rasu_-jIMyWKHvrCumkbvGFK5VMnYWu-wf2dDdvOpGqb78DX3UaChx8DGHV8w0QdiB0Crwt4ocQjTcI3cm2GE0eihpS0tkn63YJ1VeW-ttG_dPS3GiMLdtrriCDLeQfk/s1600/Account+Google+2.png" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
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</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
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Alla successiva schermata potrete <b>inserire l’indirizzo email che già possedete</b> (vedi figura sotto) e naturalmente compilare il resto delle informazioni di identificazione.</div>
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<b><u>Attenzione</u></b>: Google invierà a quell’indirizzo una email per attivare l’account, fino ad allora esso non potrà essere utilizzato.</div>
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<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHI6vl5QOF5MUmDMeYULElexjPfJ5-xcWvvkbi-6yLmK391X4dOn0tG0bJzXIguPZAU5Ty6PITqJQ54Jks-WYd6K1GWTdbUZ293TNVSKz6acO5cPLJB9twA2cvXc58FL3mWtAiq7l1puo/s1600/Account+Google+3.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHI6vl5QOF5MUmDMeYULElexjPfJ5-xcWvvkbi-6yLmK391X4dOn0tG0bJzXIguPZAU5Ty6PITqJQ54Jks-WYd6K1GWTdbUZ293TNVSKz6acO5cPLJB9twA2cvXc58FL3mWtAiq7l1puo/s1600/Account+Google+3.png" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
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<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Semplice no?</div>
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<br /></div>
Pietro Blu Giandonatohttp://www.blogger.com/profile/13998301100187828990noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-294753546355297865.post-59773617951316850492015-01-01T17:00:00.000+01:002015-01-01T18:48:40.981+01:00E se i #MOOC durassero solo 1 minuto e mezzo?<b>I MOOC si stanno diffondendo sempre più</b>, purtroppo secondo molti studi e statistiche <b>il 90% degli utenti che si iscrivono ai corsi on-line non li portano a termine</b>. E non c'è affatto da stupirsi. La gran parte di questi corsi hanno 10, 15, 30 e più ore di contenuti video, che richiedono costanza e applicazione notevoli.<br />
<br />
<b>Che succederebbe allora se potessimo ridurre i corsi online a una sequenza di GIF animate di soli 5 secondi? </b>Micro-passi che portano a risultati reali in pochi minuti. Non certo per sostituire i classici corsi basati su video lezioni, ma per colmare il divario in termini di apprendimento online. E magari <b>ispirare più studenti e motivare ancora più facilmente la ricerca della conoscenza</b>.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.madrassa.co/" target="_blank"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj052LEgd1Imjksk2TEINNKqPjgPG9GI7ZjOsiOmVr8bRsLLqWaXarIQo-ki8rY72PteOnAz-BqgqtquQYLJjGVGggf2EOeCAdxfdBD7hDL8Ka0g90nXNHiogNrAs8vSimV7gmuamPW9PA/s1600/Madrassa1.png" height="320" width="269" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
E' quello che si propone di fare <b>Madrassa</b>, una startup olandese che ha aperto da poco l'accesso in beta alla propria piattaforma. Sul sito web c'è <b>un breve corso di appena 1 minuto e mezzo con il quale è possibile imparare passo dopo passo come creare rapidamente un prototipo delle vostre idee per app</b> senza conoscere una riga di codice. Avrete solo bisogno di un dispositivo iOS o Android, carta e matita. Avete capito bene, <b>userete carta e matita</b> per disegnare il mockup dell'applicazione e grazie a <a href="https://play.google.com/store/apps/details?id=in.woomoo.pop" target="_blank">POP 2.0</a> -un'app iOS e Android pensata per fare prototyping- realizzerete un prototipo pienamente funzionante.<br />
<br />
<b>Non ci credete? Provate voi stessi, cliccate sulla immagine qui sotto...</b><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.madrassa.co/course-prototype-your-app-ideas.html" target="_blank"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmT8sGMHdQ24rHEAd2in3FkCn7KuJEVkKvIcSVSPY3jp7NRbFSYCF5pZS1JS7JLQWqlj7oLf_Yz7OVVCEEeFR8UQo4BFtWJE3ZoZmlrkD2upRHOuNFUgd8a-z2ri_EF3b5G7ilmU6jwsY/s1600/Madrassa2.png" height="302" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<b>Sebbene non possa sostituire integralmente</b> -né pretende di farlo- <b>un classico MOOC</b>, l'idea alla base di Madrassa è davvero innovativa: <b>suddividere processi anche complessi con micro-step</b> rappresentati da GIF animate <b>rende l'apprendimento molto più intuitivo</b>. In qualità di insegnante lo trovo <b>particolarmente adatto per la scuola</b> -soprattutto per materie scientifiche e tecnologiche- come <b>strumento per trasmettere concetti agli studenti</b>, ma utile anche a loro stessi come <b>strumento di supporto allo studio e alla rappresentazione delle idee</b>.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Che dire poi della fantastica app POP 2.0? Di grande utilità in tutti gli ambiti nei quali è necessario <b>fare brainstorming</b> e <b>creare in maniera istantanea mockup e prototipi</b> ma anche <b>mappe mentali dinamiche</b>. L'unico neo è che il profilo free consente la creazione di solo due progetti gestiti da un unico utente, ma per gran parte delle necessità potrebbe anche essere sufficiente.</div>
Pietro Blu Giandonatohttp://www.blogger.com/profile/13998301100187828990noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-294753546355297865.post-56534638963094561942014-12-31T09:00:00.000+01:002014-12-31T17:48:21.312+01:00Titanium Backup Pro e l'errore "Spazio di archiviazione insufficiente"<a href="https://play.google.com/store/apps/details?id=com.keramidas.TitaniumBackup&hl=it" target="_blank"><b>Titanium Backup</b></a> è un'app per dispositivi android estremamente potente, che <b>consente di effettuare un backup dei nostri device sia per le singole applicazioni che l'intera ROM</b>. Personalmente la uso per fare regolari backup delle app e relativi dati, in modo tale da <b>poterle ripristinare in caso di reset o aggiornamento dello smartphone/tablet</b>.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://i.kinja-img.com/gawker-media/image/upload/s--H-e2FkGB--/c_fit,fl_progressive,q_80,w_636/18ixkx24sp3gajpg.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Courtesy of Lifehacker" border="0" src="http://i.kinja-img.com/gawker-media/image/upload/s--H-e2FkGB--/c_fit,fl_progressive,q_80,w_636/18ixkx24sp3gajpg.jpg" height="225" title="" width="400" /></a></div>
<br />
Il vantaggio di non reinstallare ex novo le applicazioni una per una ma di recuperarle con Titanium Backup è enorme: risparmio di tempo e soprattutto dei <b>dati utente delle stesse app</b>. Anche di quelle che magari avete ottenuto gratuitamente in versione full grazie a <a href="https://play.google.com/store/apps/details?id=com.imediapp.appgratisv3&hl=it" target="_blank">Appgratis</a> o <a href="https://play.google.com/store/apps/details?id=com.appturbo.appturboIT&hl=it" target="_blank">App of the day</a>, ma che se doveste reinstallarle perdereste definitivamente.<br />
<br />
<b>Ma il requisito fondamentale per l'utilizzo di TB è aver effettuato il root del dispositivo</b>, una operazione che da un lato sblocca molte funzionalità, dall'altro può invalidare la garanzia dello smartphone o del tablet. Pur essendo una operazione estremamente semplice da effettuare -basta cercare sul web la procedura per i device in vostro possesso- <b>non mi assumo alcuna responsabilità nel caso decidiate di provarci</b>.<br />
<br />
Se volete capire meglio quali sono alcune delle potenzialità di Titanium Backup, vi consiglio di <b>guardare questo breve video che spiega in che modo effettuare e ripristinare i backup delle applicazioni</b>. Nel video viene illustrata la funzione per il backup delle sole app, ma la vera potenza di TB sta nel fatto che può -come affermavo prima- effettuare il backup anche dei dati delle app stesse. Ma TB può fare molto, ma molto di più...<br />
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="326" src="//www.youtube.com/embed/QmrljGd1x2U" width="580"></iframe><br />
<br />
<b>Ora passo alla questione che vorrei affrontare in questo breve post</b>. Quando il numero delle app diventa elevato, il loro backup e relativi dati diventa davvero enorme -nel mio caso raggiunge più di 5 GB- e conviene effettuarlo nella scheda SD esterna,<br />
<br />
Purtroppo, <b>dalla versione di android Kitkat 4.4 per motivi di sicurezza la scrittura da parte di applicazioni non di sistema sulla scheda SD esterna è inibita</b>. Se pertanto proveremo a effettuare con TB il backup su di essa, comparirà lo scoraggiante messaggio di errore <b>"Spazio di archiviazione insufficiente"</b>.<br />
<br />
<b>Per ovviare a questo limite, è necessario modificare un file di sistema per abilitare la scrittura della SD esterna</b>. Vi propongo qui appresso <b>due procedure</b>, una per smanettoni che vogliono sporcarsi le mani -e se avete effettuato il root dovreste esserlo *by default*- un'altra per chi invece ama la vita comoda e vuol correre pochi rischi.<br />
<br />
<h3>
La versione per smanettoni</h3>
<div>
Si tratta di <b>modificare con un file explorer</b> con diritti root (io ad es. uso Solid Explorer) <b>il seguente file</b>:</div>
<pre>/system/etc/permissions/platform.xml</pre>
aggiungendo questa stringa<br />
<pre><group gid="sdcard_rw" /></pre>
alle seguenti sezioni del suddetto file<br />
<pre><permission name="android.permission.WRITE_EXTERNAL_STORAGE" >
<group gid="sdcard_r" />
<kbd><b><group gid="sdcard_rw" /></b></kbd>
<group gid="media_rw" />
</permission>
<permission name="android.permission.WRITE_MEDIA_STORAGE" >
<kbd><b><group gid="sdcard_rw" /></b></kbd>
<group gid="media_rw" />
</permission>
</pre>
A questo punto riavviare il device e il gioco è fatto: <b>niente più errori di scrittura sulla SD esterna </b>con Titanium Backup né altre applicazioni.<br />
<br />
<h3>
La versione per chi non ama il rischio</h3>
<div>
There's an app for that... si tratta di <a href="https://play.google.com/store/apps/details?id=nextapp.sdfix" target="_blank"><b>SDFix</b></a>, un'applicazione che una volta installata ed eseguita non fa altro che <b>effettuare le modifiche illustrate sopra in maniera automatica</b>, creando anche una copia di backup del file platform.xml</div>
<div>
<br /></div>
<h3>
Goodies</h3>
<div>
<b>Se volete approfondire l'uso e le potenzialità di TB</b>, vi consiglio <a href="http://lifehacker.com/5784857/how-to-set-up-a-fully-automated-app-and-settings-backup-on-android" target="_blank">questa guida</a> e <a href="http://www.addictivetips.com/mobile/how-to-use-titanium-backup-for-android-complete-guide/" target="_blank">quest'altra</a> molto complete in inglese e <a href="http://www.sgnuffitech.it/sito/guida-all-utilizzo-di-titanium-backup/" target="_blank">questa qui</a> un po' più sintetica ma comunque efficace in italiano.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Bene, a questo punto <b>non mi resta che augurarvi un 2015 *totally geek*</b></div>
<div>
<b><br /></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://humannaires.files.wordpress.com/2014/01/another-stable-orbit-around-our-star.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="239" src="https://humannaires.files.wordpress.com/2014/01/another-stable-orbit-around-our-star.jpg" width="320" /></a></div>
<div>
<b><br /></b></div>
Pietro Blu Giandonatohttp://www.blogger.com/profile/13998301100187828990noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-294753546355297865.post-54372357419275776882014-09-12T09:00:00.000+02:002014-09-12T09:36:33.998+02:00Installare Moodle su host Aruba<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.exelearning.it/varie/corso_rel/moodle_powered.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.exelearning.it/varie/corso_rel/moodle_powered.png" height="197" width="200" /></a></div>
Dopo il mio precedente post su come <a href="http://ilgeekinblu.blogspot.it/2013/04/installare-owncloud-su-host-aruba.html" target="_blank">installare ownCloud sempre su hosting Aruba</a>, questa è la volta del più noto Learning Management System open source: <b>Moodle</b>.<br />
<div>
<br />
<div>
Innanzitutto voglio <b>ringraziare la <a href="https://moodle.org/mod/forum/view.php?id=956" target="_blank">community italiana</a> di Moodle</b>, con l'aiuto della quale sono venuto a capo sia dell'installazione del LMS che della risoluzione di un fastidioso problema post installazione del quale vi dirò dopo. Questo post dunque è un sunto riorganizzato delle informazioni reperite sulla community più qualche mio suggerimento.</div>
</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Ma andiamo al dunque.</div>
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<br /></div>
<div>
<b>Il prerequisito fondamentale è</b> -oltre ovviamente a possedere un hosting Linux su Aruba- <b>aver acquistato il servizio aggiuntivo <a href="http://hosting.aruba.it/servizi_aggiuntivi.asp#mysql" target="_blank">database MySQL</a></b> che al costo di €7/anno più IVA offre 5 database e 1GB di spazio complessivo su disco.</div>
<div>
<br /></div>
<h3>
Upload di Moodle sull'host</h3>
<div>
Prima di tutto, naturalmente, <b>è necessario scaricare l'archivio zip dell'applicativo Moodle</b> dal <a href="https://download.moodle.org/" target="_blank">sito web ufficiale</a>, la versione attuale è la 2.7.2. <b>Per caricarla sul nostro host useremo ftp</b>, ma come molti sanno questo servizio non consente di caricare e al contempo decomprimere un archivio sul server. L'alternativa alla decompressione sul nostro PC e successivo upload in ftp -che durerebbe ore- è quello di <b>usare un tool php </b>per scompattare l'archivio zip di Moodle direttamente sull'host una volta caricato in ftp.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Per fare ciò useremo il tool <b>PclZip</b>, seguendo la <a href="http://www.minidesign.it/index.php?option=com_content&task=view&id=89&Itemid=59" target="_blank">guida di minidesign</a>, e che useremo in questo modo:</div>
<div>
<ol>
<li><b>scarichiamo PclZip </b>come archivio zip da <a href="http://www.minidesign.it/my-files/minidesign-pclzip.zip" target="_blank">questo link</a> e scompattiamolo sul nostro computer, otterremo una cartella denominata 'minidesign-pclzip' contenente alcuni file,</li>
<li>carichiamo in ftp -io uso come client l'ottimo <a href="https://filezilla-project.org/" target="_blank">Filezilla</a>- questa cartella nella directory radice del nostro host,</li>
<li>sempre in ftp carichiamo l'archivio zippato di Moodle <b>direttamente nella stessa cartella</b> 'minidesign-pclzip',</li>
<li>ora non resta che lanciare lo script puntando con il browser al file index.htm del tool, ad esempio http://www.miosito.it/minidesign-pclzip/index.htm e inserire nella casella visibile nella pagina il nome dell'archivio zippato di Moodle ovvero 'moodle-2.7.2.zip' e cliccando su 'Unzip'.</li>
<li>il processo di scompattamento partirà sul vostro host, ma armatevi di santa pazienza e abbiate fede, al termine comparirà una schermata col messaggio "Operazione eseguita",</li>
<li>a questo punto <b>troverete nella radice dell'host la vostra bella cartella 'moodle'</b> con tutti i file del LMS, pronti per essere configurati e installati.</li>
</ol>
</div>
<div>
<h3>
Configurazione dei servizi php</h3>
<div>
Per configurare i servizi PHP specifici per Moodle bisogna loggarsi nel pannello di amministrazione di Aruba, selezionare 'Hosting linux' e poi 'Servizi hosting' e nella finestra che si aprirà selezionare 'Personalizzazione del file PHP.INI'. A questo punto potremo scegliere la configurazione 'Moodle' tra quelle proposte, cliccheremo 'OK' e poi 'Chiudi'.<br />
<br /></div>
<h3>
Modifica del file di configurazione di Moodle</h3>
<div>
Ora modificheremo il file 'adminlib.php' portandoci nella cartella sull'host '\moodle\lib' con Filezilla, cliccando col tasto destro sul file e scegliendo dal menu contestuale 'Visualizza/Modifica'. Inserire dopo la stringa</div>
<tt><br />
$siteroot = str_replace('\\', '/', strrev($CFG->dirroot.'/')); // win32 backslash workaround</tt></div>
<br />
la seguente:<br />
<tt><br />
$siteroot = $CFG->dirroot.'/';</tt><br />
<br />
A questo punto <b>proteggiamo da eventuali modifiche e accessi web i file impostando i permessi 755 alla cartella moodle e alle sue sottocartelle</b>. Utilizzando Filezilla fare clic destro sulla cartella 'moodle' scegliendo la voce 'Permessi file' e impostando il valore numerico 755, facendo attenzione a selezionare la casella 'Includi sottocartelle' e premendo OK. Anche in questo caso, armatevi di santa pazienza perché l'operazione è molto lunga.<br />
<br />
<h3>
Configurazione del database</h3>
Entrate nel servizio di gestione del servizio MySQL di Aruba dal pannello di controllo scegliendo 'Database' e poi 'MySql' e successivamente 'Gestisci'. Si aprirà una finestra nella quale dovrete loggarvi con le credenziali di admin del database MySQL che non sono le stesse del pannello di controllo di Aruba. Se le avete perse, potete recuperarle cliccando nel pannello di controllo sul link in alto a destra 'Area clienti', selezionando dalla colonna sinistra 'Servizi aggiuntivi' poi la voce 'Database MySQL' e cloccando su 'Ho perso i dati' seguite la procedura di recupero.<br />
<br />
Una volta loggati nel <a href="http://mysql.aruba.it/" target="_blank">pannello di amministrazione del database MySQL</a> bisogna impostare la 'Collation della connessione di MySQL' a 'utf8_bin'.<br />
<br />
<h3>
Installazione</h3>
Ora bisognerà creare con Filezilla una cartella denominata 'moodledata' nella radice dell'host, e <b>potremo finalmente avviare la procedura di installazione di Moodle</b>, puntando con il browser alla relativa cartella, ad esempio http://www.miosito.it/moodle e seguendo le istruzioni passo passo.<br />
<br />
Se la configurazione del server è andata a buon fine, dopo il check la procedura proseguirà, e a un certo punto vi verranno chiesti in una schermata:<br />
<br />
<ol>
<li>la cartella di installazione di Moodle ovvero 'moodle'</li>
<li>la cartella dati 'moodledata' che avete precedentemente creato</li>
<li>l'host del database MySQL che è in genere un indirizzo IP visualizzabile nel pannello di amministrazione del database</li>
<li>il nome del database, ovvero uno dei 5 messi a disposizione nel servizio MySQL di Aruba</li>
<li>il nome utente amministratore</li>
<li>la password amministratore</li>
</ol>
<div>
<b>Il resto della procedura avviene passo passo</b>, e non dovrebbe comportare problemi, terminerà con la configurazione dell'utente admin di Moodle.</div>
<div>
<br /></div>
<h3>
Un possibile problema</h3>
<div>
Al termine della procedura, potrebbe verificarsi un <b>problema di cattiva visualizzazione del template </b>del tema di Moodle, come nello screenshot qui sotto.</div>
<div>
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiB2E3SMWux42fIuN-B5LPgeWFnWsogRhHwyV3-bzNSqiy7qHnr3XOwg-BUw4ujpTLlW6efq_mRojfTBfluFfnoIDJpBPpoMsAsBv1OKR-QttZS9P-laY85eY6rn5cPhTRq-Bgq05HU8P8/s1600/Screenshot+2014-09-11+15.05.32.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiB2E3SMWux42fIuN-B5LPgeWFnWsogRhHwyV3-bzNSqiy7qHnr3XOwg-BUw4ujpTLlW6efq_mRojfTBfluFfnoIDJpBPpoMsAsBv1OKR-QttZS9P-laY85eY6rn5cPhTRq-Bgq05HU8P8/s1600/Screenshot+2014-09-11+15.05.32.png" height="268" width="320" /></a></div>
<div>
<br /></div>
<div>
Don't panic, sempre nella community Moodle italiana ho trovato la soluzione. Nel pannello di amministrazione di Moodle, recarsi nel percorso Amministrazione del sito -> Server -> HTTP -> togliere il flag all'opzione 'Utilizza gli slash arguments' e l'aspetto di Moodle sarà perfetto!</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Bene, credo di aver detto tutto. Ringrazio ancora la <a href="https://moodle.org/mod/forum/view.php?id=956" target="_blank">community italiana di Moodle</a> alla quale raccomando caldamente di iscrivervi e... <b>buon e-learning con Moodle!</b></div>
Pietro Blu Giandonatohttp://www.blogger.com/profile/13998301100187828990noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-294753546355297865.post-36003771569031848072014-06-18T20:01:00.000+02:002014-06-19T09:30:44.440+02:00I 9 elementi della Cittadinanza Digitale<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 18px; margin-bottom: 24px;">
La Cittadinanza Digitale può essere definita come l’insieme di norme per un comportamento appropriato e responsabile riguardo l'uso delle tecnologie.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 18px; margin-bottom: 24px;">
Questo documento/manifesto vuole essere di ausilio a tutti/e coloro che sono a vario titolo impegnati/e nella costruzione della Cittadinanza Digitale, e viene pertanto rilasciato in <a data-mce-href="http://it.wikipedia.org/wiki/Licenze_Creative_Commons" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Licenze_Creative_Commons" style="color: #743399;" target="_blank">licenza CC-BY</a> (vedi note al termine).</div>
<h2>
1. Accesso digitale</h2>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 18px; margin-bottom: 24px;">
<i style="border: none; color: inherit;">Per una partecipazione digitale a pieno titolo di chiunque nella società</i></div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 18px; margin-bottom: 24px;">
<img alt="" class="alignleft" data-mce-src="https://docs.google.com/uc?id=0B7A88MYIeaiqWWt6NDJWTnVWc0E&export=download" height="117" src="https://docs.google.com/uc?id=0B7A88MYIeaiqWWt6NDJWTnVWc0E&export=download" style="display: inline; float: left; margin: 4px 24px 12px 0px;" width="117" />Gli utenti devono essere consapevoli che <b style="color: black;">non tutti hanno le stesse opportunità </b>nell’uso delle tecnologie. <b style="color: black;">Lavorare per l’uguaglianza dei diritti digitali </b>e sostenere l'accesso alle tecnologie è il punto di partenza della cittadinanza digitale stessa. L’<b style="color: black;">esclusione digitale</b> rende difficile la crescita della società utilizzando questi strumenti. Contribuire a fornire ed ampliare a tutti e tutte l'accesso alle tecnologie dovrebbe essere l’obiettivo primario dei cittadini digitali. Gli utenti devono tenere a mente che ci sono persone che hanno un accesso limitato alla tecnologia, e che quindi devono essere fornite loro ulteriori risorse. Per diventare cittadini produttivi, bisogna impegnarsi a fare in modo che <b style="color: black;">a nessuno sia negato l'accesso digitale</b>.</div>
<h2>
2. Commercio digitale</h2>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 18px; margin-bottom: 24px;">
<i style="border: none; color: inherit;">Acquisto e vendita online di beni</i></div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 18px; margin-bottom: 24px;">
<img alt="" class="alignleft" data-mce-src="https://docs.google.com/uc?id=0B7A88MYIeaiqUGJhSGRGUFJfS00&export=download" height="117" src="https://docs.google.com/uc?id=0B7A88MYIeaiqUGJhSGRGUFJfS00&export=download" style="display: inline; float: left; margin: 4px 24px 12px 0px;" width="117" />Gli utenti devono avere ben presente che <b style="color: black;">una larga fetta di economia di mercato è ormai di tipo elettronico</b>. Gli scambi legittimi e legali sono la maggioranza, ma l'acquirente o il venditore deve essere consapevole dei problemi ad esso associati. <b style="color: black;">La possibilità di fare acquisti su Internet </b>di giocattoli, abbigliamento, libri, elettronica, alimentari, ecc. <b style="color: black;">è diventata comune per molti utenti</b>. Allo stesso tempo, <b style="color: black;">una altrettanto grande quantità di beni e servizi che sono in conflitto con le leggi o la morale </b>di alcuni paesi stanno emergendo sempre più, si tratta di attività come i download illegali, la pornografia e il gioco d'azzardo. Gli utenti devono imparare a <b style="color: black;">essere consumatori efficaci </b>in una <b style="color: black;">nuova economia digitale</b>.</div>
<h2>
3. Comunicazione digitale</h2>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 18px; margin-bottom: 24px;">
<i style="border: none; color: inherit;">Scambio elettronico di informazioni</i></div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 18px; margin-bottom: 24px;">
<b style="color: black;"><img alt="" class="alignleft" data-mce-src="https://docs.google.com/uc?id=0B7A88MYIeaiqQUxrcExTOGpYLUE&export=download" height="120" src="https://docs.google.com/uc?id=0B7A88MYIeaiqQUxrcExTOGpYLUE&export=download" style="display: inline; float: left; margin: 4px 24px 12px 0px;" width="120" />Uno dei cambiamenti più significativi nell’ambito della rivoluzione digitale è la capacità di una singola persona di comunicare con migliaia di altre persone</b>. Nel 19° secolo le forme di comunicazione erano limitate. Nel 21° secolo le possibilità e le modalità di comunicazione sono esplose offrendo una vasta gamma di scelte (ad esempio e-mail, telefoni cellulari, messaggistica istantanea). Questa espansione della comunicazione digitale ha portato una grande rivoluzione, perché oggi le persone sono in grado di tenersi in costante contatto con gli altri. Ora tutti hanno l'opportunità di comunicare e collaborare con chiunque, da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento. Purtroppo a molti utenti non è ancora chiaro come prendere decisioni appropriate di fronte a tante diverse opzioni di comunicazione digitale.</div>
<h2>
4. Competenze digitali</h2>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 18px; margin-bottom: 24px;">
<i style="border: none; color: inherit;">Il processo di insegnamento e apprendimento delle tecnologie e il loro uso</i></div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 18px; margin-bottom: 24px;">
<img alt="" class="alignleft" data-mce-src="https://docs.google.com/uc?id=0B7A88MYIeaiqOURZZ0QwMkZjYU0&export=download" height="125" src="https://docs.google.com/uc?id=0B7A88MYIeaiqOURZZ0QwMkZjYU0&export=download" style="display: inline; float: left; margin: 4px 24px 12px 0px;" width="125" />Se da un lato <b style="color: black;">le scuole italiane </b>- partite con grande ritardo rispetto a quelle del mondo anglosassone - <b style="color: black;">hanno fatto molti progressi nel campo della tecnologia,</b><b style="color: black;">parecchio resta ancora da fare</b>. Una rinnovata attenzione deve essere posta su <b style="color: black;">quali tecnologie vanno apprese </b>e <b style="color: black;">come dovrebbero essere impiegate</b>. Le nuove tecnologie che si stanno aprendo sempre più la strada nel mondo del lavoro, attualmente non vengono utilizzate nelle scuole (ad esempio videoconferenze, spazi di condivisione online come wiki e servizi cloud, ambienti di apprendimento online, ecc.). Inoltre i lavoratori, in svariate situazioni occupazionali hanno continuo bisogno di informazioni immediate (informazioni just-in-time). Questo processo <b style="color: black;">richiede sofisticate capacità di ricerca e di elaborazione</b>, ovvero lo sviluppo di competenze digitali. Gli studenti devono dunque letteralmente imparare ad apprendere nella società digitale. In altre parole, <b style="color: black;">i ragazzi devono essere pronti ad “imparare a imparare” qualcosa, sempre e ovunque</b>. Il mondo degli affari, quello militare e quello medico sono alcuni esempi di come la tecnologia venga utilizzata in modo estremamente diverso nel 21° secolo. <b style="color: black;">Non appena emergono nuove tecnologie, gli studenti dovrebbero imparare a usarle in modo efficace e appropriato</b>. La cittadinanza digitale consiste nell’educare le persone in un modo nuovo, che evolve di continuo, <b style="color: black;">persone che hanno bisogno di un elevato grado di competenza digitale</b>.</div>
<h2>
5. Netiquette</h2>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 18px; margin-bottom: 24px;">
<i style="border: none; color: inherit;">Procedure e codice di condotta appropriati</i></div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 18px; margin-bottom: 24px;">
<b style="color: black;"><img alt="" class="alignleft" data-mce-src="https://docs.google.com/uc?id=0B7A88MYIeaiqOTlaYnJ5S21lc2c&export=download" height="131" src="https://docs.google.com/uc?id=0B7A88MYIeaiqOTlaYnJ5S21lc2c&export=download" style="display: inline; float: left; margin: 4px 24px 12px 0px;" width="131" />Le problematiche relative a tenere un corretto codice di condotta nell’uso delle tecnologie, sono spesso piuttosto complesse da gestire</b>. Gli utenti spesso riescono a riconoscere un comportamento inadeguato quando lo vedono, ma risulta più difficile rendersi conto quando si sbaglia in prima persona. Prima di utilizzare le tecnologie digitali - soprattutto quelle che implicano comunicazione con gli altri - è necessario <b style="color: black;">acquisire una sorta di galateo digitale</b>. Normalmente nei forum, nelle community e nei social network vengono definite norme e regolamenti ai quali è necessario attenersi, per garantire il rispetto altrui. In sostanza, <b style="color: black;">per essere cittadini digitali è fondamentale acquisire e rispettare buone norme di comportamento </b>che tutto sommato non sono dissimili da quelle che dovremmo tenere in qualunque situazione nella quale interagiamo con altre persone.</div>
<h2>
6. Norme di diritto digitale</h2>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 18px; margin-bottom: 24px;">
<i style="border: none; color: inherit;">Responsabilità elettronica delle proprie azioni</i></div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 18px; margin-bottom: 24px;">
<b style="color: black;"><img alt="" class="alignleft" data-mce-src="https://docs.google.com/uc?id=0B7A88MYIeaiqRl9JWlpjemxHc0k&export=download" height="133" src="https://docs.google.com/uc?id=0B7A88MYIeaiqRl9JWlpjemxHc0k&export=download" style="display: inline; float: left; margin: 4px 24px 12px 0px;" width="133" />Il diritto digitale si occupa dell'etica tecnologica all'interno della società</b>. L’uso non etico della tecnologia si manifesta in forma di furto e/o atti criminali. Gli utenti devono avere sempre presente che appropriarsi indebitamente con il mancato rispetto della licenza d’uso o danneggiare il lavoro digitale di altri, rubarne l'identità, o la proprietà online sono <b style="color: black;">crimini a tutti gli effetti</b>. Esistono anche in Italia leggi che tutelano in vario modo i diritti digitali, e che si applicano ad esempio a chi lavora o anche gioca online. Gli atti criminali digitali vanno dall’hacking non autirizzato di informazioni, al download illegale di musica e film, al plagio, alla creazione di virus, all'invio di spam fino al furto di identità digitale.</div>
<h2>
7. Diritti e doveri digitali</h2>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 18px; margin-bottom: 24px;">
<i style="border: none; color: inherit;">Libertà estese a tutti in un mondo digitale</i></div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 18px; margin-bottom: 24px;">
<img alt="" class="alignleft" data-mce-src="https://docs.google.com/uc?id=0B7A88MYIeaiqc2xvYzJjaFIwMFU&export=download" height="133" src="https://docs.google.com/uc?id=0B7A88MYIeaiqc2xvYzJjaFIwMFU&export=download" style="display: inline; float: left; margin: 4px 24px 12px 0px;" width="133" />Analogamente alle carte costituzionali di molti stati democratici, <b style="color: black;">esiste una serie di diritti di base estesi a tutti i cittadini digitali</b>, che garantiscono sostanzialmente la <b style="color: black;">privacy</b>, la <b style="color: black;">libertà di espressione</b>, la <b style="color: black;">tutela della propria persona</b>. I diritti digitali di base devono essere approfonditi, discussi e compresi da tutti i cittadini digitali. E <b style="color: black;">naturalmente i diritti implicano anche delle responsabilità</b>. Gli stessi utenti devono contribuire nel definire come la tecnologia deve essere utilizzata in modo appropriato nei vari contesti nei quali viene impiegata. In una società digitale diritti e doveri devono assolutamente coesistere in maniera armoniosa, ed essere condivisi e accettati da tutti i cittadini.</div>
<h2>
8. Salute e benessere digitali</h2>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 18px; margin-bottom: 24px;">
<i style="border: none; color: inherit;">Benessere fisico e psicologico in un mondo di tecnologia digitale</i></div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 18px; margin-bottom: 24px;">
<img alt="" class="alignleft" data-mce-src="https://docs.google.com/uc?id=0B7A88MYIeaiqTUNwLXNXRHBza1E&export=download" height="134" src="https://docs.google.com/uc?id=0B7A88MYIeaiqTUNwLXNXRHBza1E&export=download" style="display: inline; float: left; margin: 4px 24px 12px 0px;" width="134" />La salute degli occhi, sindrome da stress ripetitivo e buone pratiche ergonomiche sono questioni che devono essere affrontate in un nuovo mondo tecnologico. <b style="color: black;">Oltre alle problematiche prettamente fisiche, stanno diventando sempre più frequenti quelle di origine psicologica, come la dipendenza da Internet</b>. Gli utenti devono tenere a mente che ci sono sempre pericoli intrinseci nell’uso delle tecnologie. La Cittadinanza Digitale comprende una cultura in cui agli utenti viene insegnato come proteggere se stessi attraverso l'istruzione e la formazione.</div>
<h2>
9. Sicurezza digitale</h2>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 18px; margin-bottom: 24px;">
<i style="border: none; color: inherit;">Precauzioni digitali per proteggere sé stessi</i></div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 18px; margin-bottom: 24px;">
<img alt="" class="alignleft" data-mce-src="https://docs.google.com/uc?id=0B7A88MYIeaiqNVlNcGFfaHR3RXM&export=download" height="134" src="https://docs.google.com/uc?id=0B7A88MYIeaiqNVlNcGFfaHR3RXM&export=download" style="display: inline; float: left; margin: 4px 24px 12px 0px;" width="134" />In ogni società ci sono individui che rubano, deturpano beni o danneggiano altre persone. Lo stesso accade nella comunità digitale. <b style="color: black;">Non è sufficiente fidarsi di altri membri della comunità per garantire la nostra stessa sicurezza</b>. Nelle nostre case installiamo allarmi e abbiamo serrature alle porte per assicurarci un certo livello di protezione. Lo stesso deve valere per la sicurezza digitale. <b style="color: black;">Abbiamo bisogno di proteggere i nostri sistemi da virus, effettuare il backup dei dati ed evitare il danneggiamento delle nostre apparecchiature elettroniche</b>. Come cittadini digitali responsabili, dobbiamo essere in grado di proteggere le nostre informazioni da forze esterne che potrebbero causare disagi o danni.</div>
<h2>
Rispetto, Educazione e Protezione (REP)</h2>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 18px; margin-bottom: 24px;">
Il metodo RED è un modo molto efficace sia per spiegare sia per insegnare i concetti della cittadinanza digitale. <b style="color: black;">Rispetto, Educazione e Protezione digitali </b>sono temi che andrebbero insegnati quanto prima possibile, già a partire dalla scuola primaria.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 18px; margin-bottom: 24px;">
La metodologia REP prevede che ognuna di queste tre aree richiami a sua volta tre dei nove elementi visti prima.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 18px; margin-bottom: 24px;">
<b style="color: black;">In tal modo l’apprendimento degli elementi chiave risulterà più efficace </b>poiché contestualizzato nelle tre grandi tematiche cardine della cittadinanza digitale: Rispetto, Educazione e Protezione.</div>
<h3>
Rispetta te stesso, rispetta gli altri</h3>
<ul style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 18px; list-style-image: initial; list-style-position: initial; margin: 0px 0px 24px 0em; padding: 0px 0px 0px 1em;">
<li>5. Netiquette</li>
<li>1. Accesso digitale</li>
<li>6. Norme di diritto digitale</li>
</ul>
<h3>
Educa te stesso, comunica con gli altri</h3>
<ul style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 18px; list-style-image: initial; list-style-position: initial; margin: 0px 0px 24px 0em; padding: 0px 0px 0px 1em;">
<li>3. Comunicazione digitale</li>
<li>4. Competenze digitali</li>
<li>2. Commercio digitale</li>
</ul>
<h3>
Proteggi te stesso, proteggi gli altri</h3>
<ul style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 18px; list-style-image: initial; list-style-position: initial; margin: 0px 0px 24px 0em; padding: 0px 0px 0px 1em;">
<li>7. Diritti e doveri digitali</li>
<li>9. Sicurezza digitale</li>
<li>8. Salute e benessere digitali</li>
</ul>
<h2>
Note</h2>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 18px; margin-bottom: 24px;">
Questo documento è stato liberamente tratto da “<a data-mce-href="http://www.digitalcitizenship.net/Nine_Elements.html" href="http://www.digitalcitizenship.net/Nine_Elements.html" style="color: #743399;" target="_blank"><i style="border: none; color: inherit;">Nine Elements of Digital Citizenship</i></a>” di Mike Ribble, che si ringrazia per aver acconsentito alla sua traduzione e divulgazione.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 18px; margin-bottom: 24px;">
Le icone sono state create da <a data-mce-href="http://www.visualpharm.com/" href="http://www.visualpharm.com/" style="color: #743399;" target="_blank">VisualPharm</a>.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 18px; margin-bottom: 24px;">
<br /></div>
Pietro Blu Giandonatohttp://www.blogger.com/profile/13998301100187828990noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-294753546355297865.post-15652293920401662122014-06-16T11:59:00.001+02:002014-06-16T11:59:28.925+02:00Creare su tablet Android un profilo protetto per i nostri bambiniL'input a scrivere questo breve post me l'ha dato il mio amico e collega <a class="g-profile" href="https://plus.google.com/114008896022539084438" target="_blank">+Domenico Capolongo</a>, che aveva la <b>necessità di controllare l'uso che uno dei suoi figli fa di un tablet Android</b>, dispositivi che si prestano molto bene ad un uso "collettivo", soprattutto in famiglie con figli piccoli o che comunque necessitano ancora di un controllo riguardo la fruizione dei contenuti su web.<br />
<br />
Premetto che <b>la creazione di account utente multipli è possibile solo su dispositivi equipaggiati con versione android 4.1 Jelly Bean o successive</b>. Per quelle precedenti è necessario ricorrere a applicazioni specifiche, come <a href="http://www.yourlifeupdated.net/android/con-switchme-multiple-accounts-qualsiasi-versione-di-android-diventa-multi-account/" target="_blank">SwitchMe</a> che però richiede anche <a href="http://aranzulla.tecnologia.virgilio.it/come-ottenere-i-permessi-di-root-28627.html" target="_blank">permessi di root</a>.<br />
<br />
Il vantaggio di disporre di più utenti su un tablet è che <b>ognuno di essi avrà un proprio ambiente totalmente personalizzato</b>, ma è fondamentale tenere presente che esistono due tipi di account: <b>utente normale</b> e <b>profilo con limitazioni</b>. Il primo è un vero e proprio utente totalmente a sé stante rispetto agli altri, con configurazione dell'account Google autonoma e conseguentemente applicazioni personalizzate. Un account di questo tipo è adatto per un ragazzo o un adulto, che avrà totale autonomia d'uso del tablet. L'account "Proprietario" -una sorta di amministratore del dispositivo- ha comunque la facoltà di cancellare qualunque altro utente o profilo creato.<br />
<br />
Il <b>profilo con limitazioni</b> invece non è un vero utente, ma dipende proprio da quello "Proprietario" dal quale deriverà le applicazioni che potrà o meno usare. E' <b>questo tipo di profilo che consentirà di configurare un ambiente protetto per i nostri ragazzi</b>.<br />
<h3>
Creazione del profilo con limitazioni</h3>
La prima cosa da fare è naturalmente <b>creare il profilo limitato</b>, accedendo alle impostazioni del tablet e tappando sulla voce "Utenti". Tappare poi su "Aggiungi utente o profilo" e selezionare "Profilo con limitazioni". A questo punto potremo impostare il nome del profilo e selezionare le applicazioni che vorremo concedere in uso al profilo stesso, scegliendole dall'elenco che comparirà tappando sul simbolo delle impostazioni.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnI5Aj2EH3nNPDfqItIjeBH6sXnD0PwzMUHj041JJox_Nz-5gdgD7JKZ0oim40y68fTm1xFzoYMb_ef7LZ4fAcm2dTyvcyNfNAMuRyJrGzt96orcHShyhjfmJc3SORq4EW7W1f-FJRxQw/s1600/profilo_utente1.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnI5Aj2EH3nNPDfqItIjeBH6sXnD0PwzMUHj041JJox_Nz-5gdgD7JKZ0oim40y68fTm1xFzoYMb_ef7LZ4fAcm2dTyvcyNfNAMuRyJrGzt96orcHShyhjfmJc3SORq4EW7W1f-FJRxQw/s1600/profilo_utente1.png" height="400" width="250" /></a> </div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
Potrebbe volerci qualche lungo istante prima di visualizzare l'elenco delle applicazioni installate sul tablet, quindi pazientate. <b>Le app che vorremo concedere in uso al profilo dovranno essere impostate su ON</b>, mentre quelle che vorremo tenere inaccessibili, viceversa su OFF. <b>Il profilo limitato però non consente l'utilizzo di applicazioni che fanno uso di un account</b>. Quindi scordatevi di far usare ai vostri figli in questo modo ad esempio le app di Gmail, Twitter e Facebook, che non potranno essere abilitate. Rimarranno comunque accessibili via browser web, poco male dunque.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-HFdqq42vYYc/U52hYkTDoqI/AAAAAAAAdnQ/tKKgG5EHLoE/s1600/14+-+2" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-HFdqq42vYYc/U52hYkTDoqI/AAAAAAAAdnQ/tKKgG5EHLoE/s1600/14+-+2" height="400" width="250" /></a></div>
<br />
Una volta creato e configurato il profilo con limitazioni per i vostri figli, buona norma è <b>impostare un blocco schermo sul vostro profilo principale</b> con segno o PIN, in modo tale da impedire loro di accedervi impunemente.<br />
<br />
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-zSggEJysUPk/U52hYuTSZNI/AAAAAAAAdnI/Qz874ECpiOI/s1600/14+-+1" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-zSggEJysUPk/U52hYuTSZNI/AAAAAAAAdnI/Qz874ECpiOI/s1600/14+-+1" height="400" width="250" /></a></div>
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<br /></div>
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<b>Il profilo limitato non consente l'uso del Play Store di Google</b>, quindi per quanto riguarda installazioni improprie di app, possiamo stare tranquilli. Rimane comunque ancora un problema da risolvere: come controllare e limitare l'accesso a siti web pericolosi o inadatti ai nostri figli?</div>
<h3 style="clear: both; text-align: left;">
Il controllo dei contenuti web pericolosi</h3>
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<b>Esistono <a href="https://play.google.com/store/search?q=parental%20control&c=apps" target="_blank">svariate app Android</a> che consentono il parental control</b>, praticamente tutte prevedono un abbonamento annuale per il loro utilizzo. Tra quelle che ho provato, la più efficace mi è sembrata <b><a href="http://www.funamo.com/" target="_blank">Funamo</a></b>, che mette a disposizione moltissime potenti funzionalità. Tra l'altro è l'unica che non prevede un canone annuo per i propri servizi, ma una sorta di licenza a vita legata ai singoli dispositivi al costo di 19,99 USD, ovvero poco meno di 15 euro.</div>
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<br /></div>
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Ma veniamo alla sua configurazione, un po' lunga ma nulla di complicato se avrete pazienza.</div>
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<br /></div>
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<b>Innanzitutto va installata dal profilo proprietario l'app base di controllo</b>, la trovate <a href="https://play.google.com/store/apps/details?id=funamo.funamo" target="_blank">cliccando qui</a>. Una volta eseguita creeremo un account genitore, inserendo i nostri dati e una email valida. I parametri di protezione con filtraggio dei contenuti inadatti a bambini sono preimpostati, l'app vi farà poi <b>installare il browser web Funamo</b> dedicato, che consentirà una navigazione protetta.</div>
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<br /></div>
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A questo punto sarà necessario entrare nelle impostazioni del profilo limitato che abbiamo creato prima, <b>disabilitare all'accesso eventuali altri browser (es. quello stock o Chrome) e abilitare Funamo Browser</b>.</div>
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Happy safe browsing!</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhWDDfPcImVdoo57Qgw6dpCiNuC3Nnt1JyOa23jmk-kOEBN76gqJ4uppz3VlQZzLAdIBppi4z1akDzbq7Hwocc-SJ21suu8DMZ-iwjGrZeh76Tg_QYlB9vfWp66C1CZqM315kUr2aj-fQ/s1600/Screenshot_2014-06-16-09-37-54.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhWDDfPcImVdoo57Qgw6dpCiNuC3Nnt1JyOa23jmk-kOEBN76gqJ4uppz3VlQZzLAdIBppi4z1akDzbq7Hwocc-SJ21suu8DMZ-iwjGrZeh76Tg_QYlB9vfWp66C1CZqM315kUr2aj-fQ/s1600/Screenshot_2014-06-16-09-37-54.png" height="216" width="400" /></a></div>
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Pietro Blu Giandonatohttp://www.blogger.com/profile/13998301100187828990noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-294753546355297865.post-73184328764456063852014-05-25T18:50:00.000+02:002016-05-25T16:29:28.039+02:00Come sviluppare le Digital Literacies? Partendo dai nostri interessi...Ormai concetti come <b>digital literacy</b> o <b>competenze digitali</b> sono diventati da un lato l'ultimo hype da cavalcare, dall'altro lo <b>spauracchio degli insegnanti</b>, convinti i propri studenti sedicenti "nativi digitali" stiano dando loro sempre più distacco nell'uso delle tecnologie.<br />
<br />
Da sempre <b>io invece sono convinto che la stragrande maggioranza dei ragazzi non siano affatto competenti digitalmente</b>. Usano il web come noi quarantenni usavamo la TV da adolescenti: la subicono quasi passivamente. Pochissimi sono i giovani in grado di creare contenuti digitali originali, e <b>si limitano a condividere e ricondividere </b>idee, immagini, citazioni, materiale multimediale che trovano in giro, essenzialmente sulle bacheche dei propri amici <b>nel confortevole e narcotizzante recinto di Facebook</b>, che è diventato il nuovo media nel quale pochi creano contenuti e la grande massa lo consuma bovinamente.<br />
<br />
Grazie a <a href="http://www.edudemic.com/digital-literacy/" target="_blank">Edudemic</a> mi sono imbattutto in un interessantissimo talk di <a href="http://about.me/dajbelshaw" target="_blank">Doug Belshaw</a>, un esperto di tecnologie e comunicazione che tra le altre cose lavora per la Mozilla Foundation. Doug mette a fuoco<b> l'autentico paradigma</b> che dovrebbe identificare cosa è, anzi, <b>cosa sono le digital literacies</b>. Eh già, perché <b>non esiste una sola competenza digitale</b>, ma ce ne sono infinite, come pure <b>non è possibile affermare che vi siano persone totalmente incompetenti o competenti</b> dal punto di vista tecnologico.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9gw0NXl6J1d_25zTQbelzWeqT6ZS2wehG5O6fhAFAbzO7yK5hj1YuiKKN06RHNXZkZGpxpLjyH4rDL5sizi8rZmj1HwcBv_zFLFgTMAC1Qc-vjVOjSI0PJi7Z8D2ykvCcyPvbf_9AJf8/s1600/Screenshot+2014-05-25+18.18.20.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="168" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9gw0NXl6J1d_25zTQbelzWeqT6ZS2wehG5O6fhAFAbzO7yK5hj1YuiKKN06RHNXZkZGpxpLjyH4rDL5sizi8rZmj1HwcBv_zFLFgTMAC1Qc-vjVOjSI0PJi7Z8D2ykvCcyPvbf_9AJf8/s1600/Screenshot+2014-05-25+18.18.20.png" width="200" /></a></div>
Uno dei passaggi che più mi ha colpito del talk di Doug è quando afferma che <i>"<b>il modo migliore per sviluppare le digital literacies è concentrarsi sull'interesse delle singole persone</b>, come intrinseca motivazione. Se consideriamo un cerchio che racchiude gli interessi personali e un altro che incorpora le cosiddette "questioni importanti", è nell'area di sovrapposizione tra i due che andrebbero sviluppate le digital literacies"</i>. Insomma, tutto deve partire dalle proprie reali esigenze -qualunque esse siano- e le competenze digitali devono diventare "abilitanti" per poterle soddisfare.<br />
<br />
Belshaw fa molti esempi -vi consiglio di guardare per intero il suo talk qui sotto- di come <b>questo paradigma sia davvero il fulcro della questione</b>, e di come qualunque persona utilizzi le tecnologie digitali debba avere l'opportunità di sviluppare le proprie competenze in maniera personale, arrivando al grado di approfondimento che più è idoneo. L'esatto opposto della certificazione ECDL, un banale pezzo di carta che dovrebbe assicurare le competenze digitali negli svariati settori delle ICT, ma che non riuscirà mai a dimostrare la creatività delle persone.<br />
<br />
Concludo richiamando <b>il processo che porta all'acquisizione delle digital literacies</b>, che sempre secondo Belshaw se motivate dai propri interessi derivano da <b>un mix di 8 elementi chiave</b> che vi riporto qui sotto.<br />
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<a href="http://www.edudemic.com/wp-content/uploads/2014/05/620x461xdigital-literacies-620x461.png.pagespeed.ic.YDI-RNAe0I.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.edudemic.com/wp-content/uploads/2014/05/620x461xdigital-literacies-620x461.png.pagespeed.ic.YDI-RNAe0I.png" height="296" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
<ul>
<li><b>Culturale </b>– Fondamentale il contesto nel quale la competenza è collocata</li>
<li><b>Cognitivo</b> – Come pensiamo quando stiamo utilizzando uno specifico dispositivo o mezzo tecnologico? </li>
<li><b>Costruttivo</b> – Dobbiamo puntare a usare la tecnologia in modo costruttivo, non passivo.</li>
<li><b>Comunicativo</b> – Dovremmo utilizzare la tecnologia per migliorare le nostre comunicazioni.</li>
<li><b>Confidente</b> (Sicuro) – E' necessario essere sicuri di sapere come esplorare/usare/padroneggiare/imparare le tecnologie digitali.</li>
<li><b>Creativo</b> – Usare la tecnologia in classe richiede creatività, accollandosi anche qualche rischio, non rimaniamo fermi sulle funzioni base quando è possibile sperimentare nuovi usi e idee.</li>
<li><b>Critico</b> – C'è bisogno di saper guardare in maniera critica le tecnologie che utilizziamo (e per quali scopi).</li>
<li><b>Civico</b> – Dovremmo utilizzare le tecnologie disponibili per il bene comune, non solo per i propri scopi.</li>
</ul>
<div>
<br /></div>
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="300" src="//www.youtube.com/embed/A8yQPoTcZ78" width="550"></iframe>Pietro Blu Giandonatohttp://www.blogger.com/profile/13998301100187828990noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-294753546355297865.post-65178281628516143752014-04-13T15:10:00.000+02:002014-04-13T15:10:57.303+02:00Multitasking, un'app più utile di un coltellino svizzero<div dir="ltr">
Oggi con <a href="https://play.google.com/store/apps/details?id=com.imediapp.appgratisv3" target="_blank">Appgratis</a> è disponibile da €0,99 a free una <b>piccola ma potente e interessante app</b>. Si tratta di <b>Multitasking</b>, che rende sempre disponibili <b>una suite di strumenti</b> che molto spesso vorremmo a portata di tap in svariati momenti della giornata, mentre usiamo il nostro smartphone.<br />
<br />
Il <b>punto di forza di Multitasking</b> è che consente di <b>aprire più di una delle sue app in contemporanea</b>, ognuna nella propria <b>piccola finestra, ridimensionabile e riposizionabile</b> sullo schermo. E sono davvero tante, dalla fotocamera al web browser, da una mappa (peraltro con base <a href="http://www.openstreetmap.org/" target="_blank">OpenStreetMap</a>) al calendario, dal player video, audio a un blocco appunti e svariate altre, date un'occhiata alla gif qui sotto per rendervi conto delle possibilità.<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEids55pX729Ugda4t2B_od3yP3D-TPSSHGH454PMpsPIEKTx8njfW_ONpAleBenoQaatE9DeofZU42sPz-qV9N3wRkMx1yAttG6GqxUbN1P6aA-IyRBfsPbAjmnkunqmvNHZED2xm6qI3U/s1600/app_multitasking.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEids55pX729Ugda4t2B_od3yP3D-TPSSHGH454PMpsPIEKTx8njfW_ONpAleBenoQaatE9DeofZU42sPz-qV9N3wRkMx1yAttG6GqxUbN1P6aA-IyRBfsPbAjmnkunqmvNHZED2xm6qI3U/s1600/app_multitasking.gif" height="640" width="360" /></a></div>
<br />
Le app sono disponibili tutte comodamente grazie a una toolbar laterale espandibile, <b>raggiungibili in qualunque momento con un paio di tap</b>.<br />
<br />
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</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgV4eCRBNKGRTUsKx7aN9IJPkAIeirEe7YjNDtfhZnoQIAEKK9rrlQ83AZ2C9msRI5_pcB6oePZAei_h3JnW9gMedLHaelzI8ocMmg_R07Z-Xq96WY2JS26BRlemRuO9D2SOsA8sguNKUM/s1600/Screenshot_2014-04-13-12-33-02.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgV4eCRBNKGRTUsKx7aN9IJPkAIeirEe7YjNDtfhZnoQIAEKK9rrlQ83AZ2C9msRI5_pcB6oePZAei_h3JnW9gMedLHaelzI8ocMmg_R07Z-Xq96WY2JS26BRlemRuO9D2SOsA8sguNKUM/s1600/Screenshot_2014-04-13-12-33-02.png" height="640" width="360" /></a></div>
<br />
Sul Play store molti utenti lamentano la <b>mancanza di poter configurare le singole app con altre già installate</b> - ad esempio file explorer, fotocamera, galleria - ma io resto fermamente convinto che <b>il concept di Multitasking </b>è proprio quello di offrire un set di <b>applicazioni proprietarie minimali, eseguibili ed utilizzabili appunto in contemporanea</b>. Se fosse consentito di customizzarle si perderebbe completamente il senso del concept.<br />
<br />
Che aspettate allora? Siete ancora in tempo per <b>scaricarla gratuitamente con Appgratis</b>!</div>
<div dir="ltr">
<br /></div>
<a href="https://play.google.com/store/apps/details?id=com.oryon.multitasking">
<img alt="Get it on Google Play" src="https://developer.android.com/images/brand/it_generic_rgb_wo_60.png" /><br />
</a>Pietro Blu Giandonatohttp://www.blogger.com/profile/13998301100187828990noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-294753546355297865.post-6402842403233489792014-04-06T15:07:00.000+02:002014-04-06T15:49:19.420+02:00Una lista di risorse per la scuola digitaleCome <b>insegnante grande utilizzatore di tecnologie digitali per la didattica</b> nelle mie classi, sono sempre alla ricerca di nuove risorse per migliorare il mio lavoro, e <b>rendere sempre più interessante l'apprendimento dei miei studenti</b>.<br />
<br />
Le fonti dalle quali mi "approvvigiono" sono tantissime, e spesso <b>il rischio è quello di perdersi</b> tra la miriade di siti web, strumenti, piattaforme che vanno sempre più assomigliandosi, e arrivare a <b>soffrire di overflow di informazione</b>.<br />
<br />
Allo stesso tempo - come molti altri "tecnoinsegnanti" - ho il <b>grande bisogno di sistematizzare le risorse che reputo più interessanti</b> per poterle recuperare a distanza di tempo, ma anche <b>condividere le mie scoperte</b>, raccogliere <b>pareri dei colleghi</b>, fornire loro un luogo che possa essere al contempo una "lista della spesa" e uno spazio di discussione e confronto.<br />
<br />
Sono già un <b>assiduo frequentatore della pagina Facebook <a href="https://www.facebook.com/groups/insegnantiduepuntozero/" target="_blank">"Insegnanti 2.0"</a> </b>nella quale l'attività di condivisione tra insegnanti è davvero effervescente e molto stimolante. Ma <b>nutro da sempre una certa avversione per il "recinto dorato" del social network blu</b>, e cerco in ogni modo di mantenere la "porta aperta" verso l'esterno, postando risorse che facciano uscire la gente da Facebook e rendendo il processo di condivisione più aperto, sotto ogni punto di vista.<br />
<br />
Molto tempo fa avevo creato sul <b>servizio web di condivisione sociale list.ly</b> una <a href="http://list.ly/list/Ev-web-resources-for-science-teaching" target="_blank">lista delle risorse web per l'insegnamento delle scienze</a>. Mi sono deciso ora a crearne un'altra specifica per raccogliere e condividere strumenti e risorse per la scuola digitale, la trovate <a href="http://bit.ly/digiscuola" target="_blank">cliccando qui</a>.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHaD-aF8DuOho_fDpqs5I7qG3_WldRnaTOQLnqvRVukzqAMxCzY4D7vM_kdyyLZ-Rz2r8_HNtouSPWZUwh0oem4dajN33SBY726a3PfCeqQKfj8e2l_1BWfmvZRnGFtDPQqpSJwiQyddo/s1600/listly_digiscuola.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHaD-aF8DuOho_fDpqs5I7qG3_WldRnaTOQLnqvRVukzqAMxCzY4D7vM_kdyyLZ-Rz2r8_HNtouSPWZUwh0oem4dajN33SBY726a3PfCeqQKfj8e2l_1BWfmvZRnGFtDPQqpSJwiQyddo/s1600/listly_digiscuola.png" width="550" /></a></div><br />
<br />
Il bello di list.ly è che <b>consente a chiunque di poter contribuire con proprie proposte alle liste, in puro stile collaborativo</b>. E' sufficiente <b>registrarsi </b>sfruttando anche il proprio account Facebook, Twitter, Google+ o Linkedin, <b>seguire le liste che ci interessano</b> e installare il <b><a href="http://list.ly/about/bookmarklet" target="_blank">bookmarklet</a> per poter inserire al volo gli elementi interessanti</b>, man mano che navighiamo sul web.<br />
<br />
Una volta inserito un elemento nella lista - raccomando di <b>usare i tag in modo tale da catalogare gli elementi per genere e renderli facilmente ricercabili</b> - è cosa buona e giusta diffonderlo urbi et orbi su Facebook, Twitter, Google+ e Linkedin.<br />
<br />
E' anche possibile <b>inserire manualmente nuovi elementi nella lista</b>, cliccando sul pulsante "Add to list" e incollando l'URL del sito che vogliamo aggiungere, verrà popolata automaticamente la descrizione della risorsa - che potremo comunque modificare - e una immagine che lo rappresenta.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhiX4VydF6U09Xje7idiKpg5_sKx2T-GStU4N6KHXA9L-AKmZPJ3KgLjbqFKnbggEA26FmFE670qHxMsX3EL88lT1B_JzrJeSw33UyrgCvNqWWNxqsiXOo_ydoIVddv-BVk4mMxGxD8Q0/s1600/listly_digiscuola_02.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhiX4VydF6U09Xje7idiKpg5_sKx2T-GStU4N6KHXA9L-AKmZPJ3KgLjbqFKnbggEA26FmFE670qHxMsX3EL88lT1B_JzrJeSw33UyrgCvNqWWNxqsiXOo_ydoIVddv-BVk4mMxGxD8Q0/s1600/listly_digiscuola_02.png" height="266" width="400" /></a></div><br />
Uno degli aspetti più interessanti di list.ly è che consente non solo di proporre nuovi elementi alle liste, ma anche di <b>segnalare per ogni singola risorsa se la usiamo</b> (cliccando sul tasto "I use this") <b>e possiamo fornire aiuto ad altri utenti</b> (tasto "I can help"). Possiamo inoltre <b>votare in maniera positiva (like) o negativa (dislike)</b> per le risorse, che di conseguenza potranno scalare la <b>classifica CrowdRank</b>. Cliccando sul numero di ranking di un singolo elemento si aprirà una <b>scheda di dettaglio</b>, grazie alla quale visualizzeremo gli utenti a cui piace o non piace, chi la utilizza e chi può fornire aiuto. In ultimo, possiamo commentare gli elementi della lista, per lasciare impressioni o suggerimenti.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgt24xFf22RobS5MZL1g2Kve01ox5qi3ahvezeQ32k3VZFWMxC2JJKIhvke9Xe79zg0NJduUDxwnoyyBY9Y33WZe9A115i-J72H_1m4jJbXei9f2LLDFQB9QVyWWi1yhNDbEjgVqNT6_9o/s1600/listly_digiscuola_03.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgt24xFf22RobS5MZL1g2Kve01ox5qi3ahvezeQ32k3VZFWMxC2JJKIhvke9Xe79zg0NJduUDxwnoyyBY9Y33WZe9A115i-J72H_1m4jJbXei9f2LLDFQB9QVyWWi1yhNDbEjgVqNT6_9o/s1600/listly_digiscuola_03.png" width="500" /></a></div><br />
Bene <b>colleghi insegnanti</b>, ora non vi resta che <b>contribuire alla lista</b> <a href="http://bit.ly/digiscuola" target="_blank">Risorse per la scuola digitale</a>!<br />
<br />
<iframe src=http://list.ly/plugin/widget?list=Gv2-risorse-per-la-scuola-digitale' frameborder='no' scrolling='no' width='570' height='122'></iframe>Pietro Blu Giandonatohttp://www.blogger.com/profile/13998301100187828990noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-294753546355297865.post-69050575345875769962014-02-23T23:35:00.000+01:002014-02-23T23:49:59.144+01:00#Whatsappdown? There's an app for that: TelegramIl <b>blackout di WhatsApp</b> che sabato scorso ha <b>mandato nel panico milioni di utenti nel mondo</b> - a quanto pare la totalità in Italia - ha fatto immediatamente <b>puntare il dito contro l'onnipotente Facebook</b>, che l'ha di recente <a href="http://www.repubblica.it/tecnologia/2014/02/19/news/rivoluzione_sul_web_facebook_compra_whatsapp_per_19_miliardi-79100980/" target="_blank">acquisita per 19 miliardi di dollari</a>. In molti hanno pensato a <b>uno switch off imposto</b> dal gigante dei social network, in sintonia con la strategia che assieme a Google vede i mostri del web ingoiare ogni potenziale concorrente, per poi magari lasciarli morire.<br />
<br />
Non è stato così, e <b>dopo 5 ore di ansia generalizzata</b> il servizio di messaggistica più grande del mondo (si contano circa 450 milioni di utenti attivi) <b>è tornato operativo</b>. Ma in realtà questo episodio, per gli utenti più critici e attenti ha costituito la fatidica goccia che ha fatto traboccare il vaso. <b>Servizi di messaging istantaneo alternativi a WhatsApp</b> ce ne sono in giro molti, e da parecchio tempo. Oltre <a href="https://web.samsungchaton.com/" target="_blank">ChatOn</a> preinstallato su dispositivi Samsung, abbiamo a disposizione l'ottimo <a href="https://www.indoona.com/login" target="_blank">Indoona</a> di Tiscali, multipiattaforma e che consente anche di chiamare i fissi gratuitamente, ma anche <a href="http://www.wechat.com/it/%E2%80%8E" target="_blank">Wechat</a>, <a href="http://line.me/it/%E2%80%8E" target="_blank">Line</a> e il vecchio <a href="http://www.viber.com/%E2%80%8E" target="_blank">Viber</a>. Se volete approfondire la cosa, su Wikipedia trovate una interessante <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Comparison_of_instant_messaging_clients" target="_blank">comparazione tra i servizi di instant messaging</a> disponibili.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://telegram.org/img/t_logo.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="100" src="https://telegram.org/img/t_logo.png" width="100" /></a></div>
Ma <b>il servizio che ha avuto il maggior exploit</b> nella sola giornata di sabato - quando è avvenuto il blackout di Whatsapp - <b>con 500.000 nuovi iscritti in poche ore è stato <a href="https://telegram.org/" target="_blank">Telegram</a></b>. E i motivi sono molto molto validi, tanto da aver immediatamente convinto anche me.<br />
<br />
In primo luogo <b>Telegram è un progetto totalmente free e open source</b>, con API e protocollo entrambi aperti (<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/GNU_General_Public_License" target="_blank">GPLv2</a>). Attualmente è disponibile sul sito ufficiale solo per Android e iOS, ma l'essere open source consente a chiunque di sviluppare applicazioni e ulteriori servizi in maniera assolutamente libera. Esistono infatti <a href="https://telegram.org/apps" target="_blank">client non ufficiali</a> anche per Windows mobile e desktop (Windows, Mac e Linux) e addirittura una comodissima <a href="https://chrome.google.com/webstore/detail/telegram-unofficial/clhhggbfdinjmjhajaheehoeibfljjno" target="_blank">webapp Chrome</a>, che ne consentono l'uso simultaneo multipiattaforma, senza i vincoli imposti da WhatsApp.<br />
<br />
<b>Il punto di forza di Telegram è però la privacy</b>. Il livello di crittografazione dei messaggi è molto elevato, possiamo inoltre creare <a href="https://telegram.org/faq#q-why-not-just-make-all-chats-secret" target="_blank">chat segrete</a> p2p che si autodistruggono dopo un determinato periodo di tempo, e che non vengono conservate sui server del servizio. Insomma, <b>restiamo padroni al 100% di quello che scriviamo</b>, e nessuno ci ficcherà mai il naso.<br />
<br />
Altra peculiarità non da poco è la possibilità di <b>inviare file ad altri utenti grandi fino addirittura ad 1GB</b>. Mica male!<br />
<br />
Insomma, <b>ho deciso di passare a Telegram e fare io stesso lo switch off di WhatsApp</b>, perché <b>credere in progetti come questo</b> - che <a href="https://telegram.org/faq#q-how-are-you-going-to-make-money-out-of-this" target="_blank">non verranno venduti a nessuno, né ora né mai</a> - <b>sono l'unica risposta valida e forte al totalitarismo mediatico</b> che Facebook - ma Google non è da meno, sebbene consenta un più agevole opt out - sta imponendo al mondo intero, con <b>centinaia di milioni di utenti beatamente e inconsciamente segregati nel suo giardino di gomma</b>, e che sempre meno avranno motivi per uscirne.<br />
<br />
<b>E allora libera la tua voce e le tue dita, esci dal recinto di Facebook, <a href="https://telegram.org/" target="_blank">passa a Telegram</a>!!!</b><br />
<b><br /></b>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://telegram.org/" target="_blank"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifYyCODv-ufPjQUVgA_K1tddFgujAW9EiJLo7LCHal1sVIB1fKyanIkNZE6cy85AzKlwR-Pwc6let5BMxqnMJjLQCbzZCRv4z3wBQKhX8rfOhXkYNK_TQo9uIZOiK0WSbe8EORkjow-gc/s1600/alza_la_voce_con_Telegram.png" height="284" width="320" /></a></div>
<b><br /></b>Pietro Blu Giandonatohttp://www.blogger.com/profile/13998301100187828990noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-294753546355297865.post-48519477254231532022014-02-14T21:38:00.002+01:002014-02-17T19:01:48.764+01:00Un frappè di mappe<span style="font-family: Arial;"><span style="white-space: pre-wrap;">Grazie a <a href="http://bit.ly/NKrVm5" target="_blank">Luciano Giliberto</a> ho scoperto <b>un sito che rende possibile confrontare una qualunque superficie del planisfero con altre</b>. Con <b>MAPfrappe</b> infatti è sufficiente disegnare aree ad esempio ricalcando i confini di uno stato, una regione e andare in giro per il mondo per capire se la Puglia è davvero così piccola in confronto ad altre regioni.</span></span><br />
<span style="font-family: Arial;"><span style="white-space: pre-wrap;">
</span></span> <span style="font-family: Arial;"><span style="white-space: pre-wrap;">Una volta <b>disegnate le aree sulla mappa presente nel primo riquadro</b>, MAPfrappe consente di andare in giro per il mondo <b>confrontandole con altre zone, nella seconda mappa</b>. Man mano che ci si sposta, le aree create da noi rimarranno al centro e verranno automaticamente sovrapposte sulla zona che osserviamo.</span></span><br />
<div>
<span style="font-family: Arial; white-space: pre-wrap;"> </span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglvwcp__QP7BCyvg4vI_T6a1KIzZDMVwCgo36nn0ctuj1NZVHxUIbrByHsN5iPwiaf-IU9KunhbtK-mfpZ3y4VI9WGFyCztYvuofmXSkJulzTCpf7-pvnxDCk_oR7L_dr6j8LN81VXXrk/s1600/mapfrappe_01.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglvwcp__QP7BCyvg4vI_T6a1KIzZDMVwCgo36nn0ctuj1NZVHxUIbrByHsN5iPwiaf-IU9KunhbtK-mfpZ3y4VI9WGFyCztYvuofmXSkJulzTCpf7-pvnxDCk_oR7L_dr6j8LN81VXXrk/s1600/mapfrappe_01.png" width="550" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<span style="font-family: Arial;"><span style="white-space: pre-wrap;">In effetti, <span id="goog_1385180881"></span><a href="http://mapfrappe.com/?show=16109" target="_blank"><b>la mia regione è lunga quasi quanto l’Islanda</b></a><span id="goog_1385180882"></span>, chi l’avrebbe mai detto?!? In realtà io me l’aspettavo - come tutti coloro che lavorano nella <b>geomatica </b>o si intendono di <b>geografia </b>- perché la proiezione cartografica utilizzata </span></span><span style="font-family: Arial; white-space: pre-wrap;">per rappresentare la superficie terrestre</span><span style="font-family: Arial; white-space: pre-wrap;"> da </span><b style="font-family: Arial; white-space: pre-wrap;">Google Maps</b><span style="font-family: Arial; white-space: pre-wrap;"> - servizio sul quale è basato MAPfrappe - è quella di </span><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Proiezione_di_Mercatore" style="font-family: Arial; white-space: pre-wrap;" target="_blank">Mercatore</a><span style="font-family: Arial; white-space: pre-wrap;">, una </span><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Proiezione_conforme" style="font-family: Arial; white-space: pre-wrap;" target="_blank">proiezione conforme</a>,<span style="font-family: Arial; white-space: pre-wrap;"> che preserva gli angoli tra due segmenti ma non le aree.</span><br />
<span style="font-family: Arial; white-space: pre-wrap;">
</span> <span style="font-family: Arial; white-space: pre-wrap;">Ciò comporta che </span><b style="font-family: Arial; white-space: pre-wrap;">gli oggetti rappresentati su questo tipo di carte risultano sempre più estesi</b><span style="font-family: Arial; white-space: pre-wrap;"> - in rapporto alla scala - rispetto alla realtà </span><b style="font-family: Arial; white-space: pre-wrap;">man mano che si procede dall’equatore verso i poli</b><span style="font-family: Arial; white-space: pre-wrap;">, ovvero con l’aumentare della latitudine.</span><br />
<span style="font-family: Arial; white-space: pre-wrap;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial;"><span style="white-space: pre-wrap;">Provate a disegnare i contorni di regioni e stati, e portarle a spasso per il mondo, per vedere come cambiano in funzione della latitudine. Ad esempio tracciate un contorno attorno all'<b>Africa</b> e portatela sopra la <b>Russia</b>, come apparirà in confronto? E la <b>Cina </b>messa sull'<b>Islanda</b>?</span></span><br />
<span style="font-family: Arial; white-space: pre-wrap;">
</span> <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjS3EnNvOqcoUraKiOzmb8TzGTi-ZdRE5HJar2b41Egi8T4g1BPnHhXmC0ZdBlhwcr3RQecAgvHyFs8suW8b_dbcBm2peQDdHBv9Gq6fwWHcaiAApHO7uVyzD8AOk5ItonHOiJ7roHNaNk/s1600/mapfrappe_02.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjS3EnNvOqcoUraKiOzmb8TzGTi-ZdRE5HJar2b41Egi8T4g1BPnHhXmC0ZdBlhwcr3RQecAgvHyFs8suW8b_dbcBm2peQDdHBv9Gq6fwWHcaiAApHO7uVyzD8AOk5ItonHOiJ7roHNaNk/s1600/mapfrappe_02.png" width="550" /></a></div>
<span style="font-family: Arial;"><span style="white-space: pre-wrap;"><br /></span></span>
<span style="font-family: Arial;"><span style="white-space: pre-wrap;">Un altro semplice ma utile servizio che offre MAPfrappe è <a href="http://mapfrappe.com/IsoLonLat.html" target="_blank">Iso-LonLat</a>, che <b>consente di confrontare <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Latitudine" target="_blank">latitudine</a> e <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Longitudine" target="_blank">longitudine</a> di un punto con qualunque altro </b></span></span><span style="font-family: Arial; white-space: pre-wrap;"><b>sul globo terrestre</b>. Così risulta facile evidenziare come Bari, contrariamente a quanto i più credono, si trova più a nord di Napoli di circa 25 km.</span><br />
<span style="font-family: Arial;"><span style="white-space: pre-wrap;">
</span></span> <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9ZJvhQkHPzbVSCfZNiXP2yzDla6ibhHXuNbO1RyCGdbyofCzp_nT0PdJnZy6vwg7sRcQo-YX96SuwWD5KGZdNucpC9xH7Bz0jBYbJlCYlWPzcwpIAGmsogK7hBx9BEJafJp-YUwDlg6Q/s1600/mapfrappe_03.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9ZJvhQkHPzbVSCfZNiXP2yzDla6ibhHXuNbO1RyCGdbyofCzp_nT0PdJnZy6vwg7sRcQo-YX96SuwWD5KGZdNucpC9xH7Bz0jBYbJlCYlWPzcwpIAGmsogK7hBx9BEJafJp-YUwDlg6Q/s1600/mapfrappe_03.png" width="550" /></a></div>
<span style="font-family: Arial;"><span style="white-space: pre-wrap;">
</span></span>
<span style="font-family: Arial;"><span style="white-space: pre-wrap;">Insomma <b>MAPfrappe è un potente strumento didattico</b>, che mostra come il mondo - rappresentato su una carta geografica - non è esattamente come sembra.</span></span>Pietro Blu Giandonatohttp://www.blogger.com/profile/13998301100187828990noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-294753546355297865.post-54554456299464346072013-11-11T09:30:00.000+01:002015-04-14T21:31:12.265+02:00Tre strumenti web per insegnare (meglio)<b><a href="https://twitter.com/rmbyrne" target="_blank">Richard Byrne</a></b> è uno dei più interessanti e seguiti blogger nel campo della <b>tecnologia applicata all'educazione scolastica</b>, il suo sito web è fonte continua di ispirazione per molti insegnanti, e di recente ha rilasciato la versione aggiornata di una sua <b>breve guida riguardo alcuni strumenti web di ausilio all'attività didattica</b> in aula "<a href="http://www.freetech4teachers.com/2013/09/backchannels.html#.Un_RRPlg9RY" target="_blank">A Teacher's Guide to Classroom Backchannels & Informal Assessment</a>".<br />
<div><br />
</div><div>Vi suggerisco caldamente di leggere il documento, che illustra caratteristiche e possibili impieghi di Today's Meet, Padlet e Socrative in aula con gli studenti.</div><div><br />
</div><h3>TodaysMeet</h3><div>E' uno strumento online per stimolare e seguire la comunicazione cosiddetta <b>"<a href="https://todaysmeet.com/about/backchannel" target="_blank">backchannel</a>"</b> che avviene in aula tra gli studenti. Si tratta del <b>chiacchiericcio che immancabilmente nasce tra i ragazzi</b> mentre l'insegnante fa lezione, e che spesso riguarda tutt'altro che l'argomento di discussione.</div><div><br />
</div><div>Con <a href="https://todaysmeet.com/" target="_blank">TodaysMeet</a> è possibile <b>sfruttare il meccanismo di backchannel</b> per pilotare e <b>sfruttare a vantaggio della didattica la discussione che avviene tra i ragazzi</b>, ad esempio durante la visione di un video o una lezione frontale. Il servizio è totalmente free, e si possono creare "stanze" di discussione per singole lezioni o argomenti - con durata variabile da sole due ore a un anno - raggiungibili dai dispositivi mobili di studenti e insegnante direttamente in classe con semplici URL creati appositamente.</div><div><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://i.imgur.com/8mXvnIj.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://i.imgur.com/8mXvnIj.png" height="195" width="400" /></a></div><div><br />
</div><h3>Padlet</h3><div><a href="http://padlet.com/">Padlet.com</a> è un altro strumento web che consente di <b>creare delle bacheche virtuali,</b> sulle quali "appuntare" <b>con un semplice drag and drop</b> testi, immagini, documenti e video per <b>lavori di gruppo e brainstorming</b>. Una versione digitale dei fantomatici "cartelloni" che spesso vengono utilizzati nelle scuole di ogni ordine e grado per fissare e riassumere argomenti e concetti chiave.</div><div><br />
</div><div><b>Padlet è sempre free e davvero molto potente e intuitivo da usare</b>. Il controllo che possiamo avere sui contenuti è totale, poiché rende possibile l'accesso alle bacheche create libero o privato, protetto da password, come pure aggiornarne i contenuti in maniera anonima - comunque moderandoli prima di pubblicarli - o solo per utenti autorizzati.</div><div><br />
</div><div>Infine è possibile <b>esportare le bacheche in innumerevoli formati</b>, da PDF a CSV ed XLS, come pure <b>incorporarle in siti web</b> con pochi semplici click.</div><div><br />
</div><div><iframe src='//padlet.com/embed/uzac776qwq' frameborder='0' width='100%' height='480px' style='padding:0;margin:0;border:none'></iframe><div style='border-top:2px solid #a7d23a;padding:8px;margin:0;font-size:12px;text-align:right'><a href='http://padlet.com' style='color:#41555f;text-decoration:none'>Created with Padlet<img valign='middle' style='margin:0 0 0 10px;padding:0;border:none;width:16px;height:16px' src='http://padlet.com/favicon.ico'></a></div><br />
<h3 style="text-align: left;">Socrative</h3><div style="-webkit-text-stroke-width: 0px; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: medium; font-style: normal; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px;"><div style="margin: 0px;">Infine, <a href="http://socrative.com/" style="font-weight: normal;" target="_blank">Socrative</a> è una <b>fantastica app web con la quale è possibile creare e somministrare anche durante la lezione test, quiz e domande</b> <b>aperte</b> agli studenti, raccogliendone in maniera automatica le risposte anche per una valutazione "in diretta".</div><div style="font-weight: normal; margin: 0px;"><br />
</div><div style="margin: 0px;">Molto utile per <b>verificare l'apprendimento degli argomenti da parte dei ragazzi durante o al termine della lezione</b>, o per raccogliere in forma anonima pareri, ad esempio sul gradimento. Socrative dà anche la possibilità di partecipare alle verifiche con una <b>"corsa spaziale" nella quale due o più squadre di studenti possono sfidarsi per risolvere quiz</b> e rispondere a domande poste dal docente. La <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Gamification" target="_blank">gamification</a> dei processi</b> ha sempre un certo appeal, <b>rendendo contesti potenzialmente noiosi o ansiogeni</b> - come appunto la verifica degli apprendimenti - <b>molto più divertenti</b> e mettendo i ragazzi a proprio agio.<br />
<br />
Usare Socrative è estremamente semplice, sia direttamente via web che tramite apposite app - versione studente e insegnante - per <a href="https://play.google.com/store/apps/details?id=com.socrative.teacher&hl=it" target="_blank">android</a> e <a href="https://itunes.apple.com/it/app/teacher-clicker-socrative/id477620120?mt=8" target="_blank">iOS</a>. Una volta creato il proprio account, <b>l'insegnante ha una sua "stanza"</b> identificata da un codice numerico nella quale può invitare i propri alunni, che vi potranno entrare visitando con i loro smartphone/tablet il <a href="http://m.socrative.com/student/#joinRoom" target="_blank">sito web dedicato</a> agli studenti e inserendo il numero della stanza stessa.<br />
<br />
<b>Da quel momento il docente può proporre test e quiz</b> creati precedentemente oppure raccogliere semplici risposte a domande fatte a voce durante la lezione, <b>rendendo il processo di verifica degli apprendimenti semplice, immediato, sistematico e perché no, coinvolgente</b>. I risultati sono resi accessibili con comodo all'insegnante anche a distanza di tempo, con la possibilità di creare dei report chiari ed efficaci.</div><div style="font-weight: normal; margin: 0px;"><br />
</div></div></div></div><iframe allowfullscreen="" height="281" mozallowfullscreen="" src="//player.vimeo.com/video/27564554" webkitallowfullscreen="" width="500"></iframe><br />
<br />
In definitiva, <b>l'uso intelligente e sinergico di questi tre strumenti</b> rende da un lato l'insegnamento agevole per il docente e dall'altro l'apprendimento divertente e molto più efficace per gli studenti.Pietro Blu Giandonatohttp://www.blogger.com/profile/13998301100187828990noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-294753546355297865.post-90638099421020624622013-09-03T07:50:00.000+02:002013-09-03T20:18:40.648+02:00Stop alle email di lavoro durante la notte e nel weekend [android]<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPCbJPGpxHnw72vsTivRx4k9Ir7-gI0XJO51DxjRRppscPKO-T-TKPf2yVDYveDpdMIINrsufg_aYvZqu50KpeC4p2bVXJgnHNcpj2fcRasev5njTIcp_lkFWOZXlXjgDAzeK5rqwfCQ4/s1600/logo.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="100" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPCbJPGpxHnw72vsTivRx4k9Ir7-gI0XJO51DxjRRppscPKO-T-TKPf2yVDYveDpdMIINrsufg_aYvZqu50KpeC4p2bVXJgnHNcpj2fcRasev5njTIcp_lkFWOZXlXjgDAzeK5rqwfCQ4/s200/logo.png" width="100" /></a></div>
<b>Molti di noi possiedono un account di posta elettronica personale e uno o più accounsdi lavoro</b>. Riguardo questi ultimi può capitare di essere praticamente obbligati a tenerci aggiornati sui nostri dispositivi mobili android, grazie alle notifiche periodiche dell'applicazione email che utilizziamo.<br />
<br />
Il mio amico <a href="http://www.massimozotti.it/" target="_blank">Massimo Zotti</a> mi ha chiesto <b>se ci fosse un modo per poter silenziare in maniera automatica durante le ore notturne e nei weekend proprio le notifiche del suo account di lavoro</b>, mantenendo viceversa attive quelle della posta elettronica personale. Una questione apparentemente semplice da risolvere, ma che mi ha richiesto una approfondita ricerca sul web.<br />
<br />
Sapete già che <b>con android possiamo gestire la sincronizzazione delle svariate applicazioni </b>installate sui nostri smartphone e tablet - dagli account email a Twitter, Facebook, Skype, Dropbox ecc. - in maniera individuale, consentendoci di scegliere quali sincronizzare e quali no <b>e in alcuni casi anche cosa sincronizzare</b>.<br />
<br />
<b>Ad esempio l'app Dropbox tiene distinte le sincronizzazioni di foto, video e documenti</b>. Se come me possedete un <b>Galaxy S4</b> vi consiglio di <b>disattivare la sincronizzazione dei documenti</b>, perché Samsung la attiva di default e in men che non si dica potreste esaurire la SD interna del vostro smartphone. Nel caso accada, dopo aver disattivato la sincronizzazione sarà sufficiente pulire la cache dalle impostazioni dell'app, come spiegato nei dettagli <a href="http://t-mo.co/1e7vGud" target="_blank">qui</a>.<br />
<br />
<b>Torniamo alla sincronizzazione della posta elettronica</b>. In effetti esistono miriadi di applicazioni android che consentono di pianificare la attivazione/disattivazione automatica della sincronizzazione secondo le più svariate regole, dalla localizzazione, alla connessione con wi-fi per finire a quelle basate sull'orario e le date. Tra le più note cito <a href="http://bit.ly/172L2wi" target="_blank">Llama</a> e <a href="http://bit.ly/1e7wRKc" target="_blank">Profile Scheduler</a>, ma il problema è che sono in grado di attivare/disattivare solo la sincronizzazione automatica di tutti gli account, e non in maniera selettiva come desidera Massimo.<br />
<br />
<b>Ma ecco che ravanando nel web, usando le parole chiave giuste, </b>mi sono imbattuto in un <a href="http://bit.ly/1e7y3xm" target="_blank">thread su XDA developers</a> relativo a una fantastica app free che fa proprio al caso di Massimo e nostro, si tratta di <a href="http://bit.ly/1e7xB20" target="_blank"><b>Accounts Sync Profiler</b></a>. Vediamo come funziona.<br />
<br />
L'interfaccia dell'app è molto semplice ed è suddivisa in tre tab:<br />
<ol>
<li><b>Profiles</b>, nel quale possiamo creare i profili di sincronizzazione scegliendo i singoli account delle app che devono essere o meno sincronizzati.</li>
<li><b>Rules</b>, nel quale possiamo creare le regole basate su determinate condizioni in funzione delle quali verranno attivati i profili.</li>
<li><b>Conditions</b>, le condizioni di cui sopra appunto, che possono basarsi sul livello della batteria, la connessione a specifici dispositivi bluetooth, a specifiche reti wireless o a specifiche microcelle del proprio operatore mobile e infine condizioni temporali (orario, date).</li>
</ol>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikdcmXp2usdX-qIJQoxHcDQqt2pQ3A0bHpHZCNHrnwRW9TYgdVGixiTYGAfpQvZAufiKR5mePA0AtROB7CUx9i6RzUcvDwxL_cmsrHp-5G_L4YtVHP-puFOClsjuqHnwKAENRubsZZ_a4/s1600/tabs.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="162" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikdcmXp2usdX-qIJQoxHcDQqt2pQ3A0bHpHZCNHrnwRW9TYgdVGixiTYGAfpQvZAufiKR5mePA0AtROB7CUx9i6RzUcvDwxL_cmsrHp-5G_L4YtVHP-puFOClsjuqHnwKAENRubsZZ_a4/s320/tabs.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<h3>
Come impostare regole di sincronizzazione</h3>
Impostare una <b>regola </b>che, come vorrebbe Massimo, <b>disattivi automaticamente la sincronizzazione</b> - e quindi le notifiche - <b>per il proprio account di posta elettronica di lavoro</b> durante le ore notturne e nei weekend è molto semplice.<br />
<br />
In primo luogo, <b>nel tab Profiles</b> tappando sul tasto + in alto a destra <b>creeremo un profilo nel quale l'account email di lavoro abbia la sincronizzazione disattivata</b>. Se non vogliamo essere disturbati durante la notte anche da altre app, ad esempio Facebook, potremo disabilitare la sincronizzazione anche per i relativi account. Per fare ciò, basta tappare sull'account specifico nell'elenco che verrà mostrato e togliere il segno di spunta.<br />
<br />
Nella immagine qui sotto si nota il simbolo di sincronizzazione grigio che ci conferma la sua disabilitazione specifica. E' opportuno lasciare attiva la sincronizzazione automatica delle altre app.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtehxe8tijHfmBP3yBzttRpyV30ucNMLD5-Pp_eHDu-aEz6ZnZvp6rUIsQ3dt0H4ElAhlIZX7DXpuJbrFs9W4aoQOIuf4-zG0MWdzjPFkQieujOaO_p0qiVPfihCUWXM-ozoltQI5PBbU/s1600/Profilo_comm.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtehxe8tijHfmBP3yBzttRpyV30ucNMLD5-Pp_eHDu-aEz6ZnZvp6rUIsQ3dt0H4ElAhlIZX7DXpuJbrFs9W4aoQOIuf4-zG0MWdzjPFkQieujOaO_p0qiVPfihCUWXM-ozoltQI5PBbU/s640/Profilo_comm.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<b>A questo punto passiamo al tab Conditions</b> e sempre tappando sul tasto + in alto a destra <b>creiamo le due condizioni temporali relative alla notte e al weekend</b> (In a time range). Molto semplicemente per la prima sceglieremo tutti i giorni della settimana, per l'inizio della condizione imposteremo ad esempio le 21:00 e per la fine le 8:00.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5a9ODJASQs0X22yD7ju8w5ek4Rt0YUbDumFilNku39bI02aR2IyeVI7JKbC_1M9_a0ZkJwIJUNi1jFhENvyJHhZaV5jbUQNAt3GinLwKZ448NfpYPsNjTUUPIHraaiCpncAUjs26Fj0Y/s1600/conditions2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="282" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5a9ODJASQs0X22yD7ju8w5ek4Rt0YUbDumFilNku39bI02aR2IyeVI7JKbC_1M9_a0ZkJwIJUNi1jFhENvyJHhZaV5jbUQNAt3GinLwKZ448NfpYPsNjTUUPIHraaiCpncAUjs26Fj0Y/s320/conditions2.jpg" width="320" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7_oAFMPZnLCK3BTHml5qGRNLiOWh4q0n8B8YKF3qfDSvaN_GjXHTnxHknK-zwl49sU_8whQfDNZs9M_Z7Ax6kc9RNIt22z_lSNyY1C9SCgQp96ABnMr9puJFmJTTV-E42A7PnMJH_ci8/s1600/notte.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="283" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7_oAFMPZnLCK3BTHml5qGRNLiOWh4q0n8B8YKF3qfDSvaN_GjXHTnxHknK-zwl49sU_8whQfDNZs9M_Z7Ax6kc9RNIt22z_lSNyY1C9SCgQp96ABnMr9puJFmJTTV-E42A7PnMJH_ci8/s320/notte.jpg" width="320" /></a></div>
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Per la seconda condizione relativa al weekend ovviamente sceglieremo come giorni solo sabato e domenica, e imposteremo l'orario di inizio alle 00:00 e quello di fine 23:59.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhG8IPfDH2QFEbv68Sx5T_Na6UtJQ4tia7Q8CWqi1Wvzg0E5wC3qIgsQOScTW8Ev4-EryCXbtssTDVzrEKqWEYpRatZqJKbX1slGUAxlUBnUeIZ-ZoSkKmNV0wOZQaMeVSR-C3VkG8G5Ko/s1600/weekend.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="283" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhG8IPfDH2QFEbv68Sx5T_Na6UtJQ4tia7Q8CWqi1Wvzg0E5wC3qIgsQOScTW8Ev4-EryCXbtssTDVzrEKqWEYpRatZqJKbX1slGUAxlUBnUeIZ-ZoSkKmNV0wOZQaMeVSR-C3VkG8G5Ko/s320/weekend.jpg" width="320" /></a></div>
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Infine non ci resta che <b>creare una regola che attivi il profilo basato sulle due condizioni appena impostate</b>. Stranamente il tasto + nel tab Rules non c'è, ma basterà tappare sul tasto menu e troveremo la voce "Add new" con la quale potremo creare la nostra regola impostando il metodo di attivazione in modo tale almeno una delle due condizioni si verifichi.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggUY5WsP9HNyGqObIbp1wWoH1WuVfA4eZ-klxXWly6_w6BuLxZeG3aRwuRI-x-AEQ1Q4L8a0eQlCZR0785oZg_8fwAMFIsRZGoYkH75_ZRSwLrCR41WcM-88VID2LiP9uptzrVh_-j7k8/s1600/regola.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="312" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggUY5WsP9HNyGqObIbp1wWoH1WuVfA4eZ-klxXWly6_w6BuLxZeG3aRwuRI-x-AEQ1Q4L8a0eQlCZR0785oZg_8fwAMFIsRZGoYkH75_ZRSwLrCR41WcM-88VID2LiP9uptzrVh_-j7k8/s320/regola.jpg" width="320" /></a></div>
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Ora non rimane che accedere alle impostazioni (tasto menu) e selezionare la casella "Start on boot" che garantisce l'app venga lanciata dopo l'accensione del telefono. La versione pro a pagamento (acquisto in-app) a differenza della free - perfettamente funzionante - è libera da pubblicità e consente il backup dei profili.</div>
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<b>Buona sincronizzazione! ;)</b></div>
Pietro Blu Giandonatohttp://www.blogger.com/profile/13998301100187828990noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-294753546355297865.post-18980744334467293112013-06-19T15:00:00.000+02:002013-06-19T15:00:11.624+02:00Disponibile in beta la tastiera android Minuum, prime impressioniCome backer (finanziatore) della <a href="http://www.indiegogo.com/projects/the-minuum-keyboard-project" target="_blank">campagna di crowdfunding su Indiegogo</a> oggi ho potuto scaricare e installare la prima beta di <b>Minuum</b>, l'ennesima tastiera android che promette una rivoluzione nel modo con il quale scriviamo sui nostri smartphone e tablet.<br />
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<h2>
Rivoluzionaria in cosa?</h2>
<div>
Dando un'occhiata al video qui sotto probabilmente storcerete il naso nel rendervi conto che <b>Minnum è una tastiera "monodimensionale"</b>, ovvero con i tasti disposti su una sola linea. Com'è possibile digitare intere parola su una fila di caratteri, peraltro disposti apparentemente alla rinfusa? Qui sta la rivoluzione di Minuum: risparmiare molto spazio con una tastiera compatta e addirittura riposizionabile sullo schermo (sebbene quest'ultima funzione non sia ancora disponibile in questa prima beta).</div>
<br />
Ero anch'io perplesso, e molto molto curioso di capire se la scommessa dei ragazzi di <a href="http://minuum.com/" target="_blank">Whirlscape</a> fosse azzardata o vincente.<br />
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<br /></div>
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/niV2KCkKmRw" width="560"></iframe><br />
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<h2>
Scommessa vinta?</h2>
<div>
<b>L'accesso alla beta è riservata ai backers</b> che - come me - hanno donato almeno 5$ su Indiegogo (il progetto puntava a $10.000 ma ne ha raccolti quasi $90.000) e si sono comunque assicurati l'app anche quando terminerà la sperimentazione e sarà disponibile a pagamento sul Play Store. E' possibile comunque <b>lasciare la propria email sul <a href="http://minuum.com/" target="_blank">sito ufficiale di Minuum</a> per ottenere un invito</b>.</div>
<br />
Ma passiamo ai fatti. Ho installato, attivato e configurato Minuum e sebbene gli sviluppatori asseriscano l'attuale beta non sia ottimizzata per i tablet, sul mio Nexus 7 funziona in maniera egregia.<br />
<br />
Ed è <b>incredibile la naturalezza con la quale mi sono trovato a digitare parole sull'unica linea di questa tastierina!</b> Proprio come se stessi usando una normale e ben più ingombrante tastiera, come la mia preferita Swype. In effetti ci si accorge che la disposizione dei tasti su Minuum rispecchia quella di una classica QWERTY (vedi screenshot qui sotto), dunque la memoria muscolare delle nostre dita va a cercare i caratteri laddove effettivamente si trovano.<br />
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<a href="http://i.imgur.com/iCSgBd5.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://i.imgur.com/iCSgBd5.png" width="400" /></a></div>
<span id="goog_1800539085"></span><span id="goog_1800539086"></span><br />
<b>E' in questa geniale disposizione dei caratteri che sta a mio avviso la scommessa - pienamente vinta - di Minuum</b>, che accoppiata a <b>un motore di intelligenza artificiale capace di interpretare le parole</b> che effettivamente vogliamo scrivere - sebbene ci sembri di digitare solo un'accozzaglia di lettere - e alla capacità di imparare dal nostro stile di digitazione, la rende un'app davvero strepitosa.<br />
<br />
L'inserimento dei <b>caratteri di punteggiatura</b> e dei <b>numeri</b> avviene in maniera molto intuitiva e spontanea tenendo premuto sotto il carattere corrispondente e selezionando quello che ci occorre. Allo stesso modo risulta <b>spontaneo e rapido l'inserimento degli spazi</b>, con uno slide sulla tastiera verso destra, e la <b>cancellazione di una parola</b>, con uno slide invece verso sinistra. <b>L'invio lo inseriamo con uno slide verso destra che "fugge" verso l'alto</b> (vedi screenshot sopra). Inoltre mentre digitiamo, <b>le parole suggerite compaiono via via immediatamente sopra la tastiera</b>, ed è possibile sceglierle scorrendo il gruppo verso destra o sinistra.<br />
<br />
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Le mie impressioni</h2>
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<b>Nel complesso ho trovato l'uso di Minuum molto positivo</b>, usandola si familiarizza rapidamente con il suo originale sistema di inserimento, che inizialmente ci può sembrare assurdo.</div>
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<b>Ma ci sono comunque alcuni aspetti che a mio avviso costituiscono dei limiti</b>. Il primo è che ho trovato più facile scrivere con due dita (i due pollici mentre reggo il tablet) piuttosto che con uno solo come faccio abitualmente con Swype, usando però lo sliding (per ulteriori dettagli vedi <a href="http://ilgeekinblu.blogspot.it/2012/12/tastiere-android-swiftkey-flow-e-swype.html" target="_blank">mio precedente post</a>). </div>
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Inoltre <b>in modalità landscape mi sono trovato scomodo</b> nel dover scorrere parecchio la tastiera da destra a sinistra per digitare i tasti. Problema che però ritrovo in generale anche con altre tastiere. Ma è probabile si tratti di difficoltà molto soggettive, legate con molta probabilità alle mie attuali abitudini di scrittura con tastiere standard.</div>
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<b>In ultimo, il vero autentico limite di Minuum: l'assenza del supporto per la lingua italiana</b>. Trattandosi di una beta gli sviluppatori hanno ovviamente concentrato il loro lavoro sul motore di previsione e il dizionario in lingua inglese. E' nei loro piani rendere disponibili al più presto altre lingue, ma fino ad allora Minuum per noi italiani è sostanzialmente inutilizzabile, a meno di non volersi accontentare di un inserimento più lento e preciso.</div>
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Oltre il touchscreen: una tastiera ovunque vogliamo</h2>
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<b>Ma i ragazzi di Whirlscape non si fermano qui, la loro visionarietà va oltre</b> con un ulteriore intrigante aspetto del progetto Minuum, che riguarda la possibilità di <b>creare tastiere ovunque</b>, al di fuori del touchscreen dei nostri dispositivi, su orologi, anelli, disegnando caratteri con la matita su un foglio di carta, o addirittura sul nostro avambraccio. Se non ci credete date un'occhiata al <a href="http://youtu.be/niV2KCkKmRw?t=1m31s" target="_blank">video ufficiale a partire dal minuto 1:31</a>.</div>
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<b>Con il crowdfunding di <a href="http://www.indiegogo.com/" target="_blank">Indiegogo</a> e <a href="http://www.kickstarter.com/" target="_blank">Kickstarter</a></b> - e non solo - abbiamo la possibilità di <b>puntare sulle scommesse più assurde</b>, diventando letteralmente <b>finanziatori anche con pochi euro delle migliori idee</b>, di oggetti apparentemente solo appannaggio di geek, come lo <a href="http://www.kickstarter.com/projects/secretlabs/agent-the-worlds-smartest-watch" target="_blank">smartwatch AGENT</a>, del quale vi parlerò tra qualche mese. Ma volete mettere il brivido di essere degli early adopter, e credere in oggetti e soluzioni che possono migliorare la nostra vita?</div>
<div>
<br /></div>
<div>
<b>La tecnologia è infatti questo per me.</b> Non essere uno stupido fanboy, ma <b>credere fermamente che possa lasciarci più tempo per fare ciò che ci piace</b>, per vivere in maniera più rilassata, meno complicata, godendo di ciò che abbiamo intorno. Certo, anche grazie al nostro smartphone.</div>
Pietro Blu Giandonatohttp://www.blogger.com/profile/13998301100187828990noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-294753546355297865.post-26355335393850338032013-04-18T09:35:00.000+02:002013-04-18T09:35:33.071+02:00Installare ownCloud su host ArubaNel caso ancora non conosciate <a href="http://owncloud.org/" target="_blank"><b>ownCloud</b></a>, si tratta di una <b>piattaforma open source</b> - dunque utilizzabile in maniera "gratuita" - che consente di <b>creare un servizio di repository di file "in the cloud"</b> con tanto di sincronizzazione su PC e condivisione dati. Per intenderci, un Dropbox "fatto in casa", con tutti i vantaggi di avere il controllo totale sui nostri dati, dalla privacy ai diritti d'uso.<br />
<br />
Il software, con la versione 5.0 ha raggiunto un'ottima affidabilità, ricchezza di servizi - dalla sincronizzazione su più macchine, alla disponibilità di app mobili - e semplicità di installazione. Qualche giorno fa sono riuscito a trovare il tempo per poterlo finalmente installare sullo spazio host che ho su Aruba, e inizialmente ci ho provato con il comodo installer web, che consiste semplicemente nel caricare via ftp sull'host uno script php che si occuperà di tutto. Ma ho avuto problemi.<br />
<br />
Per poter installare ownCloud, l'host deve rispettare alcune "dipendenze". Niente di pericoloso, tranquilli, si tratta di possedere alcuni prerequisiti per far funzionare il software, essenzialmente un database mysql o sqlite e php5 versione almeno 5.3. Sono servizi che tutti i provider di spazio web ormai forniscono di default a 20 euro o poco più, IVA esclusa.<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQ3HwPLm5VT467QHNIKbakhCdsgR3dWL-qHEdi5wJi5XJSwKFZbtfjXHPS-xQ5fuhyRgoTSZWVgWIYrxOnOkAqGGCN8lQMlYsFGi7rjf7mgN0mWWE8uaPah2JtiWHUPN3AiIpX6u3Onlc/s1600/aruba_vs_owncloud.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="75" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQ3HwPLm5VT467QHNIKbakhCdsgR3dWL-qHEdi5wJi5XJSwKFZbtfjXHPS-xQ5fuhyRgoTSZWVgWIYrxOnOkAqGGCN8lQMlYsFGi7rjf7mgN0mWWE8uaPah2JtiWHUPN3AiIpX6u3Onlc/s400/aruba_vs_owncloud.png" width="400" /></a></div>
<br />
<b>Purtroppo, nel caso di Aruba nulla è andato liscio</b>. I prerequisiti c'erano tutti, ma una volta inseriti host, nome, utente e password admin del database, al termine del deployment (ovvero copia e installazione di ownCloud sul server host) la pagina di login restituiva un generico "Internal Server Error 500".<br />
<br />
Fortuna che esiste un <a href="http://forum.owncloud.org/" target="_blank">forum di ownCloud</a> presidiato molto dai suoi admin, nel quale avevo inizialmente chiesto cosa potesse causare quell'errore. Ovviamente mi viene risposto che poteva essere dovuto a tutto e niente e che andava consultato il log del server. Continuo a cercare e <a href="http://forum.owncloud.org/viewtopic.php?f=8&t=9733" target="_blank">mi imbatto in un thread</a> nel quale veniva spiegato come installare ownCloud sul provider host danese one.com e... bingo!<br />
<br />
A saper mettere mano, tutto è semplice e in effetti nel <a href="http://www.luxgruppe.de/tech/?p=237" target="_blank">suo articolo</a> l'utente del forum descrive nei dettagli la procedura, che io ho seguito pari pari e che qui vi ripropongo, poiché Aruba è - nel bene e nel male - uno dei provider host più usati in Italia, e magari qualcun altro avrà incontrato - o incontrerà - i miei stessi problemi.<br />
<br />
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<a href="http://i.imgur.com/w8X8XCp.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="97" src="http://i.imgur.com/w8X8XCp.png" width="320" /></a></div>
Innanzitutto va impostata come versione di php.ini quella "zip_cgi.fix_pathinfo", che ha l'estensione ZIP abilitata. Lo si fa dal pannello di controllo dei servizi hosting alla voce "Personalizzazione del file PHP.INI".<br />
<br />
A questo punto si può procedere con l'installazione di ownCloud, ma attenzione NON via web - quella "facile" per intenderci - ma via ftp. Vediamo nei dettagli i passi (sono quelli descritti nel <a href="http://i.imgur.com/w8X8XCp.png" target="_blank">già citato articolo</a>):<br />
<ol>
<li>Scaricare l'archivio compresso di ownCloud dall'apposita <a href="http://owncloud.org/install/" target="_blank">sezione del sito</a> e scompattarlo sul nostro computer.</li>
<li>Caricare mediante FTP (es. il client <a href="https://filezilla-project.org/" target="_blank">Filezilla</a>) sul nostro host Aruba l'intera directory scompattata.</li>
<li>Assicurarsi che il client FTP mostri i file nascosti, e aprire in editing il file .htaccess che si trova nella directory ownCloud appena caricata sull'host.</li>
<li>Commentare, per renderla inattiva, l'ultima riga <i>Options -Indexes</i> in <i># Options -Indexes</i>.</li>
<li>Lanciare lo script di installazione semplicemente inserendo nel browser web l'URL della cartella di ownCloud sul nostro sito, ad esempio http://www.miosito.it/owncloud</li>
<li>Completare tutti gli step richiesti, tra i quali l'inserimento dei dati riguardanti il database.</li>
<li>Al termine della procedura, lo script sovrascriverà il file .htaccess di cui sopra e verrà generato il famigerato errore “Internal server error”, ma niente panico.</li>
<li>Sarà sufficiente ripetere l'operazione al punto 4. ricaricare la pagina con F5 e completare la procedura.</li>
<li>A quel punto dovreste correttamente visualizzare la pagina di login di ownCloud.</li>
<li>Tutto qua.</li>
</ol>
Allora, che aspettate a mettere su la vostra nuvola personale?Pietro Blu Giandonatohttp://www.blogger.com/profile/13998301100187828990noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-294753546355297865.post-66880632571536691532013-03-27T11:22:00.000+01:002014-02-15T23:06:57.404+01:00forecast.io previsioni meteo "on steroids"Oggi vorrei parlarvi di <b>forecast.io</b> una <b>app interamente basata su web</b> (ovvero nulla da scaricare, perché "gira" direttamente nel browser) per <b>previsioni meteo globali e locali</b>. Basterà <a href="http://forecast.io/" target="_blank">puntare sul sito</a>, consentire la localizzazione del nostro computer et voilà, comparirà il globo terrestre con un pin su dove ci troviamo e la mappa delle precipitazioni in quel momento. Naturalmente grazie alla barra di ricerca nella parte superiore possiamo <b>visualizzare le previsioni per altre zone di nostro interesse</b>. E' anche possibile "appuntarle" modificando la barra delle località poco più sotto.<br />
<br />
L'applicazione ha un <b>design pulito e molto funzionale</b>, e di per sé è un piacere guardarla. Ma vediamone le peculiarità.<br />
<br />
<b>Innanzitutto la mappa è animata</b>, cliccando in alto a destra nel riquadro della stessa mappa possiamo goderci una bellissima animazione dell'evoluzione delle precipitazioni da una settimana prima fino a una settimana dopo rispetto alla data odierna.<br />
<br />
Immediatamente sotto la mappa possiamo <b>visualizzare in maniera sintetica il meteo giorno per giorno</b> per una settimana, con l'indicazione delle condizioni del tempo e della temperatura e la possibilità di visualizzare i dettagli orari cliccando su Details.<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVpWkRh5bJsiDW5idVTVocymgUX1Edqa1t2ERIA1URtjR4_UXhzsCZiHqVLvkXMYYpblR3Y32Os7APWVkWSQYF6ctpdOSrVz5FoxxJcw8oAne8sB37bSoW3xlG33Z52nRNObdX3WOWAXg/s1600/main_screenshot.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVpWkRh5bJsiDW5idVTVocymgUX1Edqa1t2ERIA1URtjR4_UXhzsCZiHqVLvkXMYYpblR3Y32Os7APWVkWSQYF6ctpdOSrVz5FoxxJcw8oAne8sB37bSoW3xlG33Z52nRNObdX3WOWAXg/s400/main_screenshot.png" height="400" width="396" /></a></div>
<br />
<br />
Una delle feature più intriganti è la <b>"time machine"</b>, che ci consente di <b>esplorare le condizioni meteo sia nel passato che nel futuro</b>. Inverosimile? Non vi resta che provare voi stessi per capire se gli algoritmi di elaborazione dati di forecast.io siano affidabili o meno.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMOTtREm_91Mc0bjqmbYvWL6zDfvHg321faO2YVws-hNr9yAQaULU_e3C-mrGezcagXzp8E5E-F9oMlYV8ogZidMqb0lkE7_ajBwe74dPJcjzrdAvk5ZIEaAaJPyuKwwi8IRgxG7UVW50/s1600/time_machine.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMOTtREm_91Mc0bjqmbYvWL6zDfvHg321faO2YVws-hNr9yAQaULU_e3C-mrGezcagXzp8E5E-F9oMlYV8ogZidMqb0lkE7_ajBwe74dPJcjzrdAvk5ZIEaAaJPyuKwwi8IRgxG7UVW50/s400/time_machine.png" height="307" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
Altra funzione molto molto interessante è la <b>possibilità di ottenere grafici dell'andamento previsionale</b> - sempre per una settimana - <b>di alcune grandezze meteo</b> relative a una località di nostra scelta sull'intero globo terrestre, derivanti da alcuni dei modelli meteo più affidabili a livello mondiale. Cliccando sul link "<a href="http://forecast.io/raw/" target="_blank">OUR DATA</a>" in basso alla pagina web potremo accedere a un <b>grafico dinamico</b> di temperatura (biased e raw), intensità di precipitazione, velocità e direzione del vento, copertura nuvolosa, umidità relativa, pressione atmosferica e visibilità. <b>Il grafico è esplorabile dinamicamente -</b> consentendo di visualizzare i valori dei parametri in maniera puntuale - è <b>zoomabile selezionando un periodo temporale</b> di nostra scelta ed <b>esportabile in formato grafico</b>. Che possiamo desiderare di più? Ah sì, i dati...<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyMbmf1UEOmg0mp5A1XyE9gCBTD8psSymxdZyby3ZlWI0nRVAuak4MIxzxBWQszvuhyCH2UP1hnb36wKPE05mg_xwVv-r6f25TU2GXib2vJJds2nm-Eh9YVRJSFpg8dyXy0hyphenhyphenWO0zDPKg/s1600/raw_data.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyMbmf1UEOmg0mp5A1XyE9gCBTD8psSymxdZyby3ZlWI0nRVAuak4MIxzxBWQszvuhyCH2UP1hnb36wKPE05mg_xwVv-r6f25TU2GXib2vJJds2nm-Eh9YVRJSFpg8dyXy0hyphenhyphenWO0zDPKg/s400/raw_data.png" height="245" width="400" /></a></div>
<br />
Infine, c'è la possibilità di incorporare un <b>widget</b> che mostra le previsioni meteo in una pagina web, come quello che vedete qui sotto. Sul <a href="http://blog.forecast.io/forecast-embeds/" target="_blank">blog di forecast.io</a> trovate il codice HTML del widget e le istruzioni per poterlo configurare su una specifica località e scegliere le unità di misura.<br />
<br />
<iframe frameborder="0" height="245" id="forecast_embed" src="http://forecast.io/embed/#lat=41.1259&lon=16.8666&name=Bari&color=#00aaff&font=Georgia&units=si" type="text/html" width="100%"> </iframe><br />
<br />
Gli sviluppatori di forecast.io non fanno tutto questo totalmente gratis, le loro <b>condizioni di accesso alle <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Application_programming_interface" target="_blank">API</a> meteo sono <a href="https://developer.darkskyapp.com/" target="_blank">davvero molto interessanti</a></b>. Insomma, con forecast.io abbiamo previsioni meteo on steroids, per tutti i gusti e le necessità.<br />
<br />
<h3>
Addendum</h3>
<div>
L'amico e collega <b>Francesco Montanaro</b>, meteorologo previsore in forze all'Aeronautica Militare, ha effettuato una sorta di benchmarking sia delle mappe che dei meteogrammi forniti da forecast.io, per valutarne l'affidabilità e il possibile utilizzo oltre quello di previsione a piccola scala.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Francesco ha confrontato i dati pregressi forniti da forecast.io nelle località di Castellana Grotte, Gioia del Colle, Bari e Roma fiumicino, con quelli storici del servizio meteo Aeronautica Militare e della Protezione Civile e servizio idrografico pugliese. Le dicrepanze tra forecast.io e dati osservati si attestano attorno a 1-3°C per le temperature, 15-20% per l'umidità e 10-15 Km/h per il vento. Tolleranze affatto trascurabili, che hanno indotto Francesco ad affermare che il servizio può andar bene per avere una indicazione di massima del tempo previsto da 1 a 5 giorni ma non per scopi più evoluti.</div>
Pietro Blu Giandonatohttp://www.blogger.com/profile/13998301100187828990noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-294753546355297865.post-22694075543471856732012-12-27T18:59:00.000+01:002012-12-27T18:59:07.252+01:00Riconoscimento testo (OCR) direttamente da smartphone? Niente di più semplice!Non sarà una cosa che vi capita tutti i giorni, ma dite la verità, <b>sarà già accaduto vi occorresse uno scanner a portata di mano per scansionare un documento ed estrarne il testo</b> per poterlo riusare. Eppure il miglior strumento a disposizione lo avete già: ovviamente è il vostro smartphone.<br />
<div>
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Il cosiddetto <b>Optical Character Recognition (OCR)</b> - ovvero riconoscimento ottico dei caratteri - è una <b>tecnica grazie alla quale è possibile estrarre il testo da documenti cartacei o anche già digitalizzati</b>, in formato immagine o PDF, mediante specifici software. <b>Su desktop esistono decine e decine di soluzioni</b> sia free che commerciali, io personalmente uso su Windows <a href="http://www.paperfile.net/" target="_blank"><b>FreeOCR</b></a>, un software freeware leggero e molto efficace.</div>
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<br /></div>
<div>
Ma qui voglio parlarvi di <b>un paio di metodi per fare OCR direttamente da smartphone</b>, tra l'altro in pochissimi minuti, molto meno di quanto ci metteremmo con uno scanner e un computer. Quello che serve è essenzialmente una delle decine di applicazioni che consentono di scansionare testi e documenti sfruttando la fotocamera dello smartphone.</div>
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<br /></div>
<h3>
Per testi brevi: Google Goggles</h3>
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Se avete <b>necessità di riconoscere un testo molto breve</b> - al limite di 4-5 righe - la soluzione chiavi in mano è costituita da <a href="https://play.google.com/store/apps/details?id=com.google.android.apps.unveil" target="_blank"><b>Goggles</b></a>, la formidabile app di Google che consente di fare ricerche basandosi su foto scattate direttamente con il nostro smartphone. <b>Una delle feature di Goggles è quella di riconoscere il testo in una foto</b> e nel caso tradurlo nella nostra lingua, analogamente a <a href="http://ilgeekinblu.blogspot.it/2012/08/google-translate-ora-traduce-anche-le.html" target="_blank">quanto in grado di fare Google Translate</a>.</div>
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<br /></div>
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<b>Sarà sufficiente scattare una foto al testo e Goggles lo riconoscerà automaticamente</b>, dopodiché potremo inviarlo alla clipboard o a qualunque altra applicazione desiderata, come email o <a href="https://play.google.com/store/apps/details?id=com.google.android.apps.docs" target="_blank">Drive</a>. Purtroppo Goggles ha il grande limite di riconoscere solo piccole porzioni di testo, come ad esempio etichette, segnali e brevi iscrizioni, risulta pertanto totalmente inadatto a scansionare intere pagine di documenti.</div>
<div>
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEcv7jRIl6Nh6aAaarftjImV1U3562QrlPfd7IhMwzQgMHlu86X3EBkrRU6l5Rn0OEYNeAdNIm3FPUjOdu3G4qsy6M7bOXzPHdFWPSpIbXYL1Tfk_oGF9qtEAR41N4gl9VyUkaQkwfctw/s1600/Screenshot_2012-12-27-17-12-41.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEcv7jRIl6Nh6aAaarftjImV1U3562QrlPfd7IhMwzQgMHlu86X3EBkrRU6l5Rn0OEYNeAdNIm3FPUjOdu3G4qsy6M7bOXzPHdFWPSpIbXYL1Tfk_oGF9qtEAR41N4gl9VyUkaQkwfctw/s400/Screenshot_2012-12-27-17-12-41.png" width="240" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Goggles riconosce brevi porzioni di testo</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<h3>
Per testi più lunghi: Mobile Doc Scanner e Google Drive</h3>
Di applicazioni per scansionare documenti ne ho provate diverse, e quella che mi ha dato i risultati migliori - in termini di risoluzione e qualità dell'output - è <a href="https://play.google.com/store/apps/details?id=com.stoik.mdscanlite" target="_blank"><b>Mobile Doc Scanner</b></a> nella versione Lite. Con essa potete <b>catturare intere pagine di testi</b> - fino a 4 in modalità batch nella versione free - e <b>convertirli in documenti PDF</b> che potrete salvare sullo smartphone o inviare per email o su servizi cloud.<br />
<br />
<b>Il funzionamento è molto semplice</b>, per ogni scatto di pagina è possibile definire l'area di testo da includere nel file finale e la modalità di elaborazione, che per il nostro scopo sarà "Documento nero su bianco".<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqBedw46zQqlOh3hTt2HSna7bj2iaGy27sO1CRWGyKUGCnESGO13Jr9rwbSSaBeebTD1hg12yEnL6xGW38yZhiU3LfCPQh53hQ9E42FPUw2a1fu2RJvWCQ9Cr0dURAgP1ZBSr2EmKYPYc/s1600/Screenshot_2012-12-27-17-33-49.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqBedw46zQqlOh3hTt2HSna7bj2iaGy27sO1CRWGyKUGCnESGO13Jr9rwbSSaBeebTD1hg12yEnL6xGW38yZhiU3LfCPQh53hQ9E42FPUw2a1fu2RJvWCQ9Cr0dURAgP1ZBSr2EmKYPYc/s400/Screenshot_2012-12-27-17-33-49.png" width="240" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrPIZPdodAog5sxpNl_yeTWcBvxCDRbY2mfrb26EYuaHI7HeDK8x1EhvZuyIwRYO16ODW56KtHD2L4ojNDrbZM-_wkbz9SYBGVDmxgonpMI6sM38-iWDzO8yA4XWHwag5tHsZpapUBC9o/s1600/Screenshot_2012-12-27-17-31-34.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrPIZPdodAog5sxpNl_yeTWcBvxCDRbY2mfrb26EYuaHI7HeDK8x1EhvZuyIwRYO16ODW56KtHD2L4ojNDrbZM-_wkbz9SYBGVDmxgonpMI6sM38-iWDzO8yA4XWHwag5tHsZpapUBC9o/s400/Screenshot_2012-12-27-17-31-34.png" width="240" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="" style="clear: both; text-align: left;">
Una volta terminata la scansione delle pagine che ci interessano, sarà necessario <b>esportare il file finale PDF su Google Drive</b>.</div>
<div class="" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVgJNFaVU1aG8z06hWZb3w8XoVy_8wsIpkAFl5g8GU9XR-KpoNXD6fgO1RwQNrN6i2YZhotI3VJtMIcNAZf3D8OucGVBCBjN3Gz4dszcAceNdo6CaF_O4czFPj1qvJxDXMrdOd3N4mt6s/s1600/Screenshot_2012-12-27-17-32-32.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVgJNFaVU1aG8z06hWZb3w8XoVy_8wsIpkAFl5g8GU9XR-KpoNXD6fgO1RwQNrN6i2YZhotI3VJtMIcNAZf3D8OucGVBCBjN3Gz4dszcAceNdo6CaF_O4czFPj1qvJxDXMrdOd3N4mt6s/s400/Screenshot_2012-12-27-17-32-32.png" width="240" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdLAtWjwuDy8ElItOE9OBhFKn40NKXuQ53madEYocQZyb8Kn-SCVjGLDrIICwe48WbdUr5IuuBAhJNe6VLkDTONSeoY4bRsAiLYthNghpoxNRh8a70o-c_rZDeul6ZrN3SYUNgd16uM9E/s1600/Screenshot_2012-12-27-17-33-20.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdLAtWjwuDy8ElItOE9OBhFKn40NKXuQ53madEYocQZyb8Kn-SCVjGLDrIICwe48WbdUr5IuuBAhJNe6VLkDTONSeoY4bRsAiLYthNghpoxNRh8a70o-c_rZDeul6ZrN3SYUNgd16uM9E/s400/Screenshot_2012-12-27-17-33-20.png" width="240" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<b>Sfrutteremo infatti la capacità di Google Drive di riconoscere automaticamente il testo in un file PDF</b>, caricandolo e semplicemente visualizzandolo online, come nell'esempio qui sotto. Se il riconoscimento avviene correttamente, <b>sarà possibile selezionare con il mouse il testo che ci interessa</b> - che apparirà colorato di azzurro - <b>copiarlo nella clipboard</b> con un colpo ben assestato di ctrl+c e successivamente <b>incollarlo nella nostra applicazione di scrittura testi</b> preferita, o anche nella finestra di composizione email, con un altro ben assestato colpo di ctrl+v.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgG0BuuVcyrrdAxZbi3mSlTP0H-bwTJgEVypAOqpPF0lVwmxKUYS8GoLQFTe4l9pCnt81QDVDr-7Jx6qDfWHfM1gNUlSz_-aYkeLFPU1x69QTqQ44CgDEicA-DBKV0Y53n0csZ2jicv350/s1600/2012-12-27_181958.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgG0BuuVcyrrdAxZbi3mSlTP0H-bwTJgEVypAOqpPF0lVwmxKUYS8GoLQFTe4l9pCnt81QDVDr-7Jx6qDfWHfM1gNUlSz_-aYkeLFPU1x69QTqQ44CgDEicA-DBKV0Y53n0csZ2jicv350/s640/2012-12-27_181958.png" width="550" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La selezione del testo in Google Drive</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
Una alternativa può essere quella di <b>caricare il file PDF su Google Drive e convertirlo automaticamente in documento di testo</b> selezionando l'apposita opzione in fase di upload (vedi immagine sotto).</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEWAdwNuCyOGuW2DO5GnFi4s64mBn5sJVRgIKifMSf5GCsw5F2-XXdc1248HWfHRM4F5Dy_u1bjrvNZY3AHZS25iGmNf6JrAqwMYTtRdbITORZzKIj0DZYNRznBZ75JUCcG1FrW_F8eeM/s1600/2012-12-27_182823.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEWAdwNuCyOGuW2DO5GnFi4s64mBn5sJVRgIKifMSf5GCsw5F2-XXdc1248HWfHRM4F5Dy_u1bjrvNZY3AHZS25iGmNf6JrAqwMYTtRdbITORZzKIj0DZYNRznBZ75JUCcG1FrW_F8eeM/s640/2012-12-27_182823.png" width="550" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Caricare un documento PDF e convertirlo in documento di testo con Google Drive</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both;">
<br /></div>
<div>
<b>Se poi non avete un account Google Drive o non volete aprirne uno</b>, esistono <a href="http://lmgtfy.com/?q=online+free+ocr" target="_blank">innumerevoli servizi online OCR</a> disponibili, scegliete quello che fa per voi.<br />
<br />
<h3>
OCR diretto con Mobile OCR Free</h3>
Esiste infine una <b>soluzione "all in one" per fare OCR da smartphone</b>, si tratta dell'app android <a href="https://play.google.com/store/apps/details?id=com.smartmobilesoftware.mobileocrfree" target="_blank"><b>Mobile OCR Free</b></a>, che consente appunto di estrarre il testo direttamente da una foto scattata a una pagina di un documento. Il risultato è abbastanza buono, ed è in grado di riconoscere testo in italiano anche se nella versione free è possibile scegliere come lingua solo l'inglese e poche altre. L'app ha un limite: consente solamente di copiare il testo nella clipboard e non di esportarlo in altre applicazioni... ma a quel prezzo ;)<br />
<br /></div>
<div>
Buon riconoscimento!</div>
Pietro Blu Giandonatohttp://www.blogger.com/profile/13998301100187828990noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-294753546355297865.post-78520348535786187832012-12-17T09:00:00.000+01:002012-12-17T09:00:03.176+01:00Tastiere android SwiftKey Flow e Swype beta, quale la migliore?In un <a href="http://ilgeekinblu.blogspot.it/2012/09/quale-la-migliore-tastiera-per-android.html" target="_blank">precedente articolo</a> avevo fatto un breve <b>compendio delle migliori</b> - a mio avviso - tastiere per android in circolazione. Sempre a mio parere, quelle che si contendono la palma - o meglio il "tocco" - d'oro sono <b>Swype </b>(nella versione in beta) e <b>SwiftKey</b>. La prima per il suo <b>strepitoso metodo di scrittura a tracciamento</b>, che consente di comporre parole senza staccare il dito dallo schermo, la seconda per il suo <b>incredibile sistema di previsione delle parole</b>, che ha del telepatico.<br />
<br />
Poiché scrivo molto su mobile, anche lunghi testi, e spesso mentre sono in giro, Swype è sempre stata la mia prediletta.<br />
<br />
Ma grande era l'attesa per quella che sarebbe stata la rivoluzione delle tastiere software, ovvero <b>l'implementazione in SwiftKey di un sistema di scrittura a tracciamento</b>. Un paio di settimane fa viene infatti finalmente lanciata in beta <a href="http://www.swiftkey.net/flow/" target="_blank"><b>SwiftKey Flow</b></a>, entusiasta corro ad installarla.<br />
<br />
Sin dai primi momenti d'uso però, <b>ho avuto l'impressione che qualcosa non andasse</b>. Flow mi è sembrata <b>molto meno precisa rispetto a Swype</b>, ma la cosa più fastidiosa è la <b>modalità di correzione dei frequenti errori</b>: è assente la possibilità di scegliere altre parole (tra le quali quella corretta) come invece avviene con Swype, pertanto si è costretti a cancellare e riscrivere quella errata, con un bel dispendio di tempo (oltre che fastidio) che va a detrimento del vantaggio offerto dal sistema a tracciamento.<br />
<br />
Potete <b>valutare le performance delle due tastiere</b> e il differente sistema di correzione nei video che trovate qui sotto. Ho scritto un testo (quasi) identico in entrambi i test, il risultato con SwiftKey non è molto soddisfacente, e noterete l'assenza della barra di scelta delle parole proprio in caso di errore.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dzgabaKNoBoYX1Vuk0ABsatUyiUUrseIzyNQcJUuEvzwZMEC2CRV-Hgvc65GAk1y60LQCpIpJKx0z90rOH2hg' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Test effettuato con SwiftKey Flow</i></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dwk1DgGF4fNEcLZolyp20IBZrLDzrPX6P0dZKYa3_DH3EtR0wibsOrYu1t62dfMT8ZjirouVdozMJPz3gBhuw' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Test effettuato con Swype beta</i></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dxxG9VBq80nZkGStMV5lCz-Ecz_m4uBgE2AWfDJZpI0ftqTw0j42MW18yoxy5wjz_TxPiTWN8t3jjcaZPINfA' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Confronto correzione errori (sopra Swype, sotto SwiftKey)</i></div>
<br />
Secondo il mio parere, <b>il modo con il quale è stato implementato il sistema di tracciamento delle parole in SwiftKey ne vanifica i vantaggi</b>, poiché <b>in caso di errore costringe a cancellare e riscrivere le parole</b>. Se gli sviluppatori decideranno di adottare una modalità di correzione analoga a Swype, allora SwiftKey Flow diventerà davvero la migliore tastiera, poiché coniugherà il suo potente sistema predittivo - adatto a una digitazione delle parole per "tap" - con quello a tracciamento, idoneo in situazioni nelle quali siamo costretti a scrivere velocemente con un solo dito.<br />
<br />
<b>Fino ad allora, la mia tastiera preferita rimane Swype beta.</b>Pietro Blu Giandonatohttp://www.blogger.com/profile/13998301100187828990noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-294753546355297865.post-70113840794373568472012-12-04T13:09:00.002+01:002012-12-04T13:09:47.259+01:00Come abilitare le nuove funzioni di Gmail 4.2Da ieri sera è <b>disponibile la versione 4.2 di Gmail per android</b>, che tra le altre cose introduce due importanti nuove feature, la <b>possibilità di archiviare e/o cancellare con un semplice slide le email</b>, ma soprattutto una <b>gestione migliore delle email in html</b>.<br />
<br />
In che consiste quest'ultima funzionalità? Vi sarete già accorti che con le precedenti versioni dell'app alcuni messaggi venivano visualizzati in maniera scomodissima, e bisognava scorrere con il dito in lungo e in largo per poterli leggere. Si tratta di email il cui formato è appunto html, contengono spesso immagini, e il loro testo viene formattato in maniera differente da chi le scrive, con dimensioni e font del carattere talvolta illeggibili, per non parlare di chi usa il colore!<br />
<br />
Questo tipo di email su un dispositivo mobile, con pochi pollici di dimensione dello schermo, <b>risultano parecchio scomode da leggere</b>.<br />
<br />
Bene, l'ultima versione di Gmail <b>adatta automaticamente la visualizzazione</b> in modo tale da poter leggere più agevolmente le email, inoltre è possibile fare zoom con le dita (pinch) per poter ingrandire porzioni di testo.<br />
<br />
<b>Le due funzionalità però sono disabilitate di default</b>, perciò dovete attivarle manualmente, ecco come. Entrate nelle impostazioni generali dell'app Gmail e le troverete entrambi (vedi figura sotto). Per quanto riguarda lo slide dei messaggi nell'elenco conversazioni, è possibile scegliere tra archiviare o eliminare l'email (dovremo selezionare cosa fare) oppure eliminarle direttamente.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbs1SpgEzmderw901w7TmvgKdEPPbIZqrbhs59KrwcAevO91_gyhSIngehJ_VMQyEhWgx2Se89To6esCxxvx3fDiqEb67JOTbH6S-TAmtk4XNXQ7NQ0YySYVh3GZ-Au72jeml56oJ9j4k/s1600/Gmail_4.2.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbs1SpgEzmderw901w7TmvgKdEPPbIZqrbhs59KrwcAevO91_gyhSIngehJ_VMQyEhWgx2Se89To6esCxxvx3fDiqEb67JOTbH6S-TAmtk4XNXQ7NQ0YySYVh3GZ-Au72jeml56oJ9j4k/s400/Gmail_4.2.png" width="500" /></a></div>
<br />Pietro Blu Giandonatohttp://www.blogger.com/profile/13998301100187828990noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-294753546355297865.post-49893339367897430102012-12-03T09:00:00.000+01:002012-12-03T09:00:15.698+01:00Il miglior amico di Twitter è un falcoAcquistare un'app d'impulso è una cosa che non faccio mai. Ma ieri, bazzicando il Play Store, <b>ho preso un nuovo client per Twitter</b> basandomi solo sugli screenshot e le poche recensioni, comunque entusiaste.<br />
<br />
<a href="http://goo.gl/ThKpd"><b>Falcon Pro</b></a> (uscito dalla beta e ora a €0,79) mi ha dato subito delle <b>buone vibrazioni</b>. Sarà stata <b>l'interfaccia minimalista</b> - come piacciono a me - e l'approccio "artigianale" dello sviluppatore <a href="https://twitter.com/joenrv" target="_blank">Joaquim Vergès</a> - che traspariva proprio dai pareri di alcuni utenti - molto attento a implementare nuove feature e correggere bug.<br />
<br />
<b>La forza del "falco"</b> sta, oltre che nel suo stile minimale, soprattutto nella <b>progettazione dell'interfaccia utente</b>, che con un solo slide a sinistra e un tap permette di <b>raggiungere rapidamente</b> le nostre liste di utenti (che uso moltissimo per leggere organicamente i tweet) o i trend mondiali e locali, mentre con un altro slide a destra e un tap accediamo ai dettagli del nostro account: follower, following, menzioni, DM, preferiti, ricerche.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQXvJChZFJdlI0uizgexzF0fcw372QRizABTWEHX95wfZmkjQOeQv1Z4oMIrXDRSKU38PilCipWxAeOitJPG2FEapqgOFpFKQtA66RPGlOzqXnKAPQ2m05-C3MDqHhR7BDYbLbeSb0_3k/s1600/Falcon_Pro.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQXvJChZFJdlI0uizgexzF0fcw372QRizABTWEHX95wfZmkjQOeQv1Z4oMIrXDRSKU38PilCipWxAeOitJPG2FEapqgOFpFKQtA66RPGlOzqXnKAPQ2m05-C3MDqHhR7BDYbLbeSb0_3k/s640/Falcon_Pro.png" width="540" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
Altra feature che Falcon Pro implementa molto bene è la <b>visualizzazione dei contenuti multimediali "inline"</b>, ovvero incorporare nei singoli tweet le immagini e le preview dei video. Per non parlare dell'efficace browser interno, che consente di leggere agevolmente le pagine web linkate nei tweet, anche in funzione readability.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjg1V9cGdi6aMUZntVMEnKHhZz89Z16FIaPirZXbCvbaoO3_eSwabDJYdz5JSx56mtsMF3EJWPsTNCCsRuCnk4lCWXGVVcL_mRJBs0X_gWn2c_Byg-fPpfKKF5U7gemlprHNB0ZzLdJXjU/s1600/Falcon_04.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjg1V9cGdi6aMUZntVMEnKHhZz89Z16FIaPirZXbCvbaoO3_eSwabDJYdz5JSx56mtsMF3EJWPsTNCCsRuCnk4lCWXGVVcL_mRJBs0X_gWn2c_Byg-fPpfKKF5U7gemlprHNB0ZzLdJXjU/s320/Falcon_04.jpg" width="192" /></a></div>
<br />
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</div>
Ma Falcon Pro nasce in realtà da un'altra app - altrettanto formidabile in termini di usabilità - sviluppata sempre da Joaquim in precedenza. Si tratta di <a href="https://play.google.com/store/apps/details?id=com.jv.falcon" target="_blank"><b>Falcon Widget</b></a>, a mio avviso <b>il miglior widget per fruire Twitter direttamente da home screen</b> del nostro smartphone Android, e che addirittura potrebbe integralmente sostituire il client Twitter che utilizziamo abitualmente. Le funzioni che offre sono sostanzialmente le medesime di Falcon Pro, accessibili tutte dalla barra funzioni che si trova in cima.<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMqS7_Lma2XpUWLWFBKz2_PvESEKTFPr7AUfwmJu2h09Qt5hXmmYgGyfaLeT2bvM3sAYJAzLIVRbqWlpJzluqjZ58Cy4LoJwEZsYWHTTSIH22RaWpXQTjNKQAMYOnwp8vwBSlrzQLiN2s/s1600/Falcon_Widget.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMqS7_Lma2XpUWLWFBKz2_PvESEKTFPr7AUfwmJu2h09Qt5hXmmYgGyfaLeT2bvM3sAYJAzLIVRbqWlpJzluqjZ58Cy4LoJwEZsYWHTTSIH22RaWpXQTjNKQAMYOnwp8vwBSlrzQLiN2s/s400/Falcon_Widget.png" width="400" /></a></div>
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<br /></div>
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<b>Ovviamente nessuno è perfetto</b>, e anche Falcon Pro ha qualcosa da migliorare. In particolare, a mio avviso, nella <b>gestione del geotagging</b>, che prevede solo le coordinate GPS, mentre dovrebbero essere possibili anche i check in nei luoghi. Inoltre non è consentita la disattivazione della posizione, nel caso avessimo un ripensamento durante la composizione del tweet.</div>
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<br /></div>
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Alcuni utenti nelle recensioni hanno lamentato anche <b>l'assenza della possibilità di gestire più account</b>, che quanto mi riguarda non è essenziale, perché per il multi account continuo a preferire <a href="https://play.google.com/store/apps/details?id=com.thedeck.android.app" target="_blank">Tweetdeck</a>, anche se avrebbe bisogno di un decisivo aggiornamento.</div>
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<br /></div>
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<b>Ma Joaquim è uno sviluppatore attento</b>, e certamente prenderà in considerazione i consigli di noi utenti...</div>
Pietro Blu Giandonatohttp://www.blogger.com/profile/13998301100187828990noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-294753546355297865.post-86102811068531817412012-11-27T18:10:00.001+01:002012-12-04T12:46:03.207+01:00Se vuoi aiutare qualcuno, stai zitto e ascolta!<iframe allowfullscreen="allowfullscreen" frameborder="0" height="315" mozallowfullscreen="mozallowfullscreen" scrolling="no" src="http://embed.ted.com/talks/ernesto_sirolli_want_to_help_someone_shut_up_and_listen.html" webkitallowfullscreen="webkitallowfullscreen" width="560"></iframe><br />
<br />
Ernesto Sirolli è un <b>"facilitatore di imprenditoria"</b>, ovvero un tizio che cerca di promuovere, anzi meglio dire proprio di <b>facilitare</b> la nascita di idee imprenditoriali. L'ha fatto in tutto il mondo (<a href="http://www.ted.com/speakers/ernesto_sirolli.html" target="_blank">qui la sua bio</a>), e in questo TED Talk riassume <b>una serie di riflessioni così illuminanti</b> che sarebbe bene lo guardassero quei milioni e milioni di persone convinte del fatto loro, che in perfetta buona fede credono di sapere cosa gli altri vogliono, e pretendono di avere la soluzione giusta per tutto. Categoria della quale io stesso ho fatto parte, per parecchio tempo, ma dalla quale penso (e spero) di essermi emancipato.<br />
<br />
<i>"La pianificazione è il bacio della morte per ogni idea imprenditoriale"</i><br />
- Ernesto Sirolli<br />
<br />
PS - è possibile attivare i sottotitoli in inglese muovendo il mouse nella parte in basso a destra della finestra video.Pietro Blu Giandonatohttp://www.blogger.com/profile/13998301100187828990noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-294753546355297865.post-11397018138481421622012-10-04T09:00:00.000+02:002012-10-05T09:54:24.456+02:00Con Tasker e Atooma il nostro smartphone prende vita<b>Ho posseduto un iPhone 3GS per 2 anni</b>, e quando ha cominciato ad "andarmi stretto" <b>ho deciso di passare ad Android</b> (l'iPhone non l'ho buttato via, l'ho passato a mia moglie). Come può un iPhone andare stretto, chiederete?<br />
<br />
Nel mio caso si è trattato soprattutto della <b>necessità di condividere contenuti tra le applicazioni</b>, e in secondo luogo di <b>avere una maggiore interoperabilità con i servizi Google</b>, dai quali dipende fortemente il mio lavoro. Purtroppo <b>iOS è un sistema operativo molto rigido</b>, e non offre affatto la possibilità ad esempio di condividere una pagina web o parte del suo contenuto su Twitter, Facebook, ma anche Gmail, Buffer, Springpad o qualunque altra applicazione abbiate installata.<br />
<br />
In definitiva, <b>iOS è uno stretto labirinto</b> entro il quale le mosse consentite sono davvero limitate. Lo sviluppo di applicazioni sul sistema operativo mobile di Apple è regolato da <b>limitazioni molto stringenti</b>, che portano ovviamente a ridotte funzionalità verso l'esterno delle app stesse. Ovvero scarsa interoperabilità.<br />
<br />
<b>Android è esattamente l'opposto</b>. Trattandosi di un sistema operativo open source, chi sviluppa su questa piattaforma può realizzare applicazioni che consentono di fare davvero qualsiasi cosa, perché il kernel (ovvero il cuore e il cervello) del sistema operativo è aperto.<br />
<br />
<b>Questa apertura totale consente di creare potenzialmente applicazioni capaci di tutto</b>, unico limite la fantasia. Infatti su Google Play troviamo due app che consentono anche a un utente totalmente a digiuno di sviluppo di costruire processi che possono fare di tutto.<br />
<br />
<b>Qualche esempio?</b> Far leggere "ad alta voce" allo smartphone un SMS che arriva mentre stiamo guidando. Attivare la modalità silenziosa e magari anche la connessione wireless quando torniamo a casa. Pubblicare automaticamente su Facebook o su Twitter una foto che scattiamo e collochiamo in una specifica cartella. Ridurre i consumi dello smartphone quando la batteria è a terra.<br />
<br />
Ma <b>andiamo a conoscere queste due app</b>, che hanno <b>caratteri molto diversi</b>, sebbene sappiano fare quasi le stesse cose.<br />
<br />
<h2 style="text-align: left;">
Tasker, un tipo alquanto introverso</h2>
Tasker (<a href="http://tasker.dinglisch.net/index.html" target="_blank">sito web ufficiale</a>) è un'app a pagamento (€4,99 <a href="https://play.google.com/store/apps/details?id=net.dinglisch.android.taskerm&hl=it" target="_blank">link su Play</a>, <a href="http://tasker.dinglisch.net/download.html" target="_blank">qui</a> la versione prova 7 giorni) così potente e versatile che pare molti acquistino uno smartphone Android solo per poterla usare. Io l'ho comprata e davvero non posso più farne a meno.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://tasker.wikidot.com/local--files/screenshots/actioncategory-select.png" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="http://tasker.wikidot.com/local--files/screenshots/actioncategory-select.png" width="212" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Le categorie di azioni di Tasker</td></tr>
</tbody></table>
Si tratta di un vero e proprio framework mobile che consente di creare dei <b>"Task" costituiti da una o più delle <a href="http://tasker.dinglisch.net/tour.html#actions" target="_blank">190 azioni</a> disponibili</b>, raggruppate in 14 categorie. Ogni singolo Task può essere salvato con un nome specifico, ed essere lanciato come fosse un'app a sé stante - mediante un <a href="http://tasker.dinglisch.net/tour.html#widgets" target="_blank">widget</a> o una <a href="http://tasker.dinglisch.net/tour.html#shortcuts" target="_blank">shortcut</a> sulla home - o impiegato in un "Profilo".<br />
<br />
<b>I Profili sono condizioni (context) che una volta verificate possono lanciare uno o più Task</b>. I "trigger" che fanno scattare i context rientrano in specifiche categorie:<br />
- <b>Application</b>, si attivano quando vengono lanciate specifiche applicazioni, possono essere anche più d'una;<br />
- <b>Time</b>, si attivano in una determinata fascia oraria;<br />
- <b>Day</b>, si attivano in determinati giorni della settimana, mese o anno;<br />
- <b>Location</b>, si attivano se lo smartphone raggiunge determinate località, basandosi su GPS, celle telefoniche o reti wifi;<br />
- <b>State</b>, si attivano se si verifica un determinato stato dello smartphone (es. connessione/disconnessione wifi, caricabatterie, bluetooth, valori delle variabili, sensori);<br />
- <b>Event</b>, si attivano se si verifica un determinato evento istantaneo (es. ricezione di un SMS, schermo acceso/spento, ecc.).<br />
<br />
Dulcis in fundo,<b> i Task realizzati possono essere esportati, </b>oltre che come file xml utilizzabili da altre persone,<b> come vere e proprie app standalone</b> grazie a <a href="https://play.google.com/store/apps/details?id=net.dinglisch.android.appfactory&hl=it" target="_blank">Tasker App Factory</a>, una estensione di Tasker che consente l'esportazione dei singoli Task come <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/APK_(formato_di_file)" target="_blank">APK</a>, che a loro volta possono essere perfino vendute su Google Play e utilizzate anche da chi non possiede Tasker.<br />
<br />
<b>Padroneggiare Tasker non è facile</b>, perché necessita comunque di un <b>approccio di tipo procedurale</b>, ovvero la capacità di <b>schematizzare un processo in azioni</b>, partendo dall'obiettivo che vogliamo raggiungere. Come ad esempio: quando entro in auto spegni il wifi, accendi il bluetooth, lancia Waze e accendi il GPS. O ancora: quando rientro a casa, disattiva la rete dati mobile, accendi il wifi, riduci al 30% suoneria e avvisi.<br />
<br />
Per fortuna però <b>esiste sul web un'ampia documentazione su Tasker</b>, alla quale vi rimando se volete approfondire il suo utilizzo. Innanzitutto una <a href="http://tasker.wikidot.com/userguide-en" target="_blank">guida all'uso</a>, poi una <a href="http://tasker.wikidot.com/step-throughs" target="_blank">serie di how-to</a> per realizzare molti task step by step (e in alcuni casi scaricarli direttamente come xml), o anche <a href="http://tasker.wikidot.com/profile-index" target="_blank">Profili per ogni esigenza</a> (sempre con la possibilità di scaricarli già pronti). Se poi avete grandi difficoltà con l'inglese, vi rimando a una <a href="http://medimages.hostzi.com/TaskerMyDoc/TaskerAndroid.html" target="_blank">serie di appunti</a> (molto) sparsi ma (molto) utili di <a href="http://bernisim.wordpress.com/note-di-programmazione/tasker-android/" target="_blank">Simone Murdock</a>.<br />
<br />
<h2>
Atooma, una tipa piuttosto estroversa</h2>
<b><a href="http://www.atooma.com/" target="_blank">Atooma</a> è una delle startup italiane premiate</b> durante l'evento che <a href="http://www.techcrunch-italy.com/" target="_blank">TechCrunch ha organizzato in Italia</a> il 27 settembre scorso, e che ha visto uno showcase di quasi 50 idee imprenditoriali tecnologiche. Se volete approfondire l'evento, vi consiglio vivamente di dare un'occhiata ai <a href="http://www.youtube.com/playlist?list=PL_c3CPkWEWH6xLWnSXgO5QX_3lEf-bkNh" target="_blank">video degli interventi</a>, mentre <a href="http://www.youtube.com/watch?v=3JANy4_rnSg&feature=youtu.be&t=15m55s" target="_blank">cliccando qui</a> è possibile vedere la presentazione di Atooma da parte del CEO Francesca Romano.<br />
<br />
<b>A differenza di Tasker, ha dalla sua una interfaccia molto più user friendly e intuitiva</b> e la possibilità di <b>interagire direttamente con altri servizi web</b> come Gmail, Dropbox, Twitter e Facebook.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiUc6jOkrnXdpbkHPaxksvHpPQiz4MZXgPKyMYX5y39LVZOiZvxFfXagofRAhWWmOVcqVpyq6wabifSp7kEiYZkzZU5PlCguL8qND1uajdGwssRg53oscsEbvibanP51AOBt2zIeRujdQ/s1600/atooma.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="80" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiUc6jOkrnXdpbkHPaxksvHpPQiz4MZXgPKyMYX5y39LVZOiZvxFfXagofRAhWWmOVcqVpyq6wabifSp7kEiYZkzZU5PlCguL8qND1uajdGwssRg53oscsEbvibanP51AOBt2zIeRujdQ/s400/atooma.png" width="400" /></a></div>
<br />
<b>Il principio è il medesimo alla base di <a href="https://ifttt.com/" target="_blank">IFTTT</a></b> ovvero If This Then That, il famoso servizio totalmente basato su web capace di fare interagire tra loro ben <a href="https://ifttt.com/channels" target="_blank">53 servizi web</a> tra i quali sempre Facebook, Twitter, ma anche Instagram, Google Reader, Google Drive, Gmail, Box, per creare vere e proprie "ricette".<br />
<br />
<b>Per creare un "atooma"</b>, è quindi sufficiente partire da una condizione iniziale che lo innesca, come ad esempio IF "ricevo un SMS" AND "viaggio in auto" allora DO "leggi l'SMS ad alta voce" AND "invia un SMS di risposta al mittente".<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.atooma.com/home/img/about/left_image.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="185" src="http://www.atooma.com/home/img/about/left_image.png" width="240" /></a> <a href="http://www.atooma.com/home/img/about/right_image.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="185" src="http://www.atooma.com/home/img/about/right_image.png" width="240" /></a></div>
<br />
<b>L'app è attualmente disponibile in public beta</b>, <a href="https://play.google.com/store/apps/details?id=com.atooma" target="_blank">scaricabile gratuitamente da Google Play</a>, e per utilizzarla è necessario creare un account, sfruttando quello Google che già possediamo. Il modello di business sul quale si basano i quattro giovani startupper romani è quello di <b>creare una community di utenti, che inizialmente creano e scambiano atooma in maniera libera</b> direttamente nell'app mobile o sul sito web, per poi passare successivamente alla vendita degli stessi atooma sulla medesima piattaforma.<br />
<br />
<b>Il video di presentazione del progetto è molto interessante</b>, spiega i principi di funzionamento di Atooma e appunto il suo modello business.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="allowfullscreen" frameborder="0" height="253" src="http://www.youtube.com/embed/iTE9jNCSEFk" width="450"></iframe><br /></div>
<br />
<b>Ora non perdete tempo, installate l'app e divertitevi a creare atooma dando fondo alla vostra fantasia</b>, poi si vedrà. Faccio personalmente i miei complimenti e un grande in bocca al lupo ai geniali ideatori <a href="http://it.linkedin.com/in/gioiapistola" target="_blank">Gioia Pistola</a>, <a href="http://it.linkedin.com/in/romanofrancesca" target="_blank">Francesca Romano</a>, <a href="http://it.linkedin.com/pub/fabrizio-cialdea/27/b96/546" target="_blank">Fabrizio Cialdea</a> e <a href="http://it.linkedin.com/in/andreameriggioli/en" target="_blank">Andrea Meriggioli</a>.Pietro Blu Giandonatohttp://www.blogger.com/profile/13998301100187828990noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-294753546355297865.post-26411190150241717002012-09-20T09:00:00.000+02:002012-09-20T09:00:05.374+02:00Rendere Internet un posto sicuro per i nostri figli (e non solo)Ormai sono almeno due le generazioni di persone che possiamo definire "<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Nativo_digitale" target="_blank">nativi digitali</a>", ovvero coloro i quali <b>usano le tecnologie informatiche con la stessa disinvoltura con la quale armeggiano con coltello e forchetta</b>. Si tratta degli attuali giovani uomini e donne di 20-25 anni e ovviamente dei nostri figli.<br />
<br />
E alzi la mano chi non ha <b>timore di lasciar navigare i propri figli liberi e belli per il web</b>.<br />
<br />
<b>Mio figlio più grande</b> - 9 anni e mezzo - usa in totale autonomia il computer, e sebbene sia un ragazzino molto sensato e responsabile - vero, sono suo padre, ma chiedete a chiunque lo conosca e ve lo confermerà ;) - <b>non posso lasciare che si imbatta in rischi contro la sua volontà</b>.<br />
<br />
<h2>
Occhio a quel che scrivete!</h2>
<b>Anche coloro estremamente accorti possono infatti cadere vittima</b> di tecniche come il <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Typosquatting" target="_blank">typosquatting</a> o <a href="http://www.anti-phishing.it/cybersquatting_" target="_blank">cybersquatting</a>. Si tratta di domini web molto rassomiglianti ad altri ben più famosi e largamente utilizzati, nei quali ci si può imbattere per mero errore di digitazione (in inglese appunto typo), come caratteri saltati o sostituiti per vicinanza sulla tastiera.<br />
<br />
Qualche esempio? <b>Wikipedia è una delle vittime illustri</b> (ovviamente): en.wiipedia.org, en.wikpedia.org, www.eikipedia.org, www.wilipedia.org, en.wikipedi.org, en.wikipediia.org, www.wikipedi.com e www.wikipaedia.org sono tutti siti web che contengono annunci pop-up, download di spyware/adware e motori di ricerca con pubblicità. <b>Mi raccomando NON APRITELI!</b><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://blog.tagliaerbe.com/wp-content/uploads/2010/02/nativo-digitale.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="155" src="http://blog.tagliaerbe.com/wp-content/uploads/2010/02/nativo-digitale.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
E' evidente che <b>le minacce sul web possono dunque "aggredire" anche chi naviga tranquillo</b>, e <b>se si tratta di bambini non possiamo proprio permetterci errori</b> di alcun genere.<br />
<br />
<h2>
Cani da guardia digitali</h2>
Per questo tipo di pericoli <b>gli antivirus sono poco efficaci</b>, vanno quindi <b>integrati con altri strumenti</b> che si occupano essenzialmente di filtrare il traffico web in ingresso sulla rete domestica mediante dei <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Proxy" target="_blank">proxy</a>.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9YCCAavaQD4c4Aht-_kBurHsYca3VarpSaCtn8f5Dh51Gc3hn_uT-sMAMkeaHHNWIda5g95YVN-3irF2j50H7mfSDzX5cKp50rAoRNPOW1VM3-veuq22GlpnOEp3S0gwN0VXH7GAsjs4Q/s1600/111111111.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="90" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9YCCAavaQD4c4Aht-_kBurHsYca3VarpSaCtn8f5Dh51Gc3hn_uT-sMAMkeaHHNWIda5g95YVN-3irF2j50H7mfSDzX5cKp50rAoRNPOW1VM3-veuq22GlpnOEp3S0gwN0VXH7GAsjs4Q/s200/111111111.gif" width="200" /></a></div>
Da quando mio figlio usa il computer in autonomia ho adottato <a href="http://www1.k9webprotection.com/get-k9-web-protection-free" target="_blank"><b>K9 Web Protection</b></a>, un proxy totalmente free da installare su tutte le macchine che vogliamo proteggere. In sostanza <b>il software impedisce l'apertura di siti web potenzialmente pericolosi</b>, attingendo a un database costantemente aggiornato.<br />
<br />
Le impostazioni di default prevedono un <b>filtraggio totale delle categorie di siti ritenute a rischio</b>, tra le quali ovviamente pornografia, violenza, phishing. Alcune di esse come "social network" vorremmo però abilitarle, in maniera permanente o per un determinato periodo di tempo. Niente di più facile, basterà inserire la password master di protezione impostata in fase di installazione e il gioco è fatto.<br />
<br />
<h2>
Ma è sempre giusto aizzare i cani?</h2>
Ieri mattina avevo condiviso su Twitter la notizia di <b><a href="http://www.qustodio.com/" target="_blank">Qustodio</a>, un altro interessante software proxy</b> free simile a K9, per attuare appunto il cosiddetto <b>"controllo genitori"</b>. Dall'innocuo tweet è nata pero' un'animata quanto interessante discussione con <a href="https://twitter.com/morenaragone" target="_blank">@morenaragone</a> riguardo l'opportunità o meno di usare strumenti come questi per gestire l'accesso a determinati siti web. Se vi va di leggerla, <a href="http://www.exquisitetweets.com/collection/pietroblu/1744" target="_blank">la trovate qui</a>.<br />
<br />
<blockquote class="twitter-tweet tw-align-center">
<a href="https://twitter.com/search/%23Qustodio">#Qustodio</a>: un altro <a href="https://twitter.com/search/%23software">#software</a> di <a href="https://twitter.com/search/%23controllo">#controllo</a> <a href="https://twitter.com/search/%23genitori">#genitori</a> per limitare ai ragazzi l'accesso a <a href="https://twitter.com/search/%23Internet">#Internet</a> [<a href="https://twitter.com/search/%23Windows">#Windows</a>]<a href="http://t.co/xJnyPo1t" title="http://bit.ly/Pyodra">bit.ly/Pyodra</a><br />
— PietroBlu Giandonato (@pietroblu) <a data-datetime="2012-09-19T11:04:07+00:00" href="https://twitter.com/pietroblu/status/248376922017509376">September 19, 2012</a></blockquote>
<script charset="utf-8" src="//platform.twitter.com/widgets.js"></script><br />
Morena in sostanza asserisce che <b>l'unico e più giusto modo per impedire di cadere vittima delle minacce web sia l'alfabetizzazione</b> della gente. Assolutamente sacrosanto, se parlassimo di adulti o comunque ragazzi consapevoli di ciò che fanno quando navigano. <b>Ben diverso è il discorso riguardo i bambini</b>, del tutto ignari di tali minacce, il cui desiderio prevalente è giocare su DisneyJunior.it o cercare immagini da colorare dei loro personaggi preferiti.<br />
<br />
<b>Mio figlio non si sente affatto limitato da K9</b>, anzi, quando viene fuori il ban di un sito me lo mostra quasi orgoglioso. E' un ragazzino coscienzioso, anche perché gli ho spiegato chiaramente che sul web si possono trovare siti web nei quali i bambini non dovrebbero imbattersi. Tant'è che gli ho abilitato la visione di Youtube (disabilitato di default da K9), che come sapete ha anche contenuti non adatti alla loro età. Ma <b>io mi fido di lui</b>... almeno per ora ;)<br />
<br />
<b>Morena comunque sollevava una questione molto importante</b>: è davvero opportuno e lecito adottare strumenti in qualche modo "estremi" per limitare l'accesso a internet? A mio avviso è innanzitutto una questione di buonsenso, dialogo e fiducia, per lo meno quando si parla dei nostri figli, che siano bimbi o adolescenti.<br />
<br />
<b>Se poi anche voi avete l'immancabile parente o amico "tecnoleso"</b> (diciamo così), il quale nonostante gli abbiate raccomandato di non cliccare a casaccio nel browser, non accettare caramelle dagli sconosciuti, <b>vi chiama almeno un paio di volte al mese perché il computer si è ingrippato a causa di un virus o un malware</b>, costringendovi a perdere una domenica per rimetterglielo in sesto, a volte anche a distanza con <a href="http://www.teamviewer.com/it/index.aspx" target="_blank">Teamviewer</a>, allora <b>considerate seriamente di installargli Qustodio</b>, e vi lascerà finalmente in pace!Pietro Blu Giandonatohttp://www.blogger.com/profile/13998301100187828990noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-294753546355297865.post-54695699065017358162012-09-15T16:00:00.000+02:002012-09-18T08:51:47.481+02:00Qual'è la migliore tastiera per Android?<b>Chi scrive parecchio su smartphone</b> ha la necessità di <b>trovare una tastiera che renda l'esperienza meno snervante possibile</b>. Si, perché digitare lunghi testi pigiando su rettangolini grandi nemmeno un centimetro quadrato, è comunque un'esperienza al limite della follia, tra correzioni continue, spazi che sfuggono, ricerca di simboli, copia e incolla.<br />
<br />
Come sicuramente molti di voi, <b>ne ho provate tante di tastiere, alla ricerca di quella che fosse più adatta alle mie esigenze</b>. Quali? Eh, sono così tante che non sono ancora riuscito a trovare quella definitiva.<br />
<br />
Ad ogni modo, scrivo molto su smartphone e tablet, testi spesso lunghi, email articolate o bozze di articoli che poi rifinisco su desktop, con brani da richiamare spesso da molte fonti e applicazioni. Pertanto le mie necessità sono:<br />
<ul>
<li>scrivere rapidamente e senza errori (ma và?);</li>
<li>gestire la clipboard in maniera estesa;</li>
<li>recuperare del testo digitato dopo il crash di un'app o di un maldestro "taglia";</li>
<li>spostarmi agevolmente nel testo digitato;</li>
<li>scrivere con una mano sola, e in movimento.</li>
</ul>
<div>
Posso affermare che <b>una tastiera capace di dare tutto questo non c'è</b>, per quanto ne sappia. Fortunatamente Ice Cream Sandwich ha una utile funzione grazie alla quale è possibile <b>switchare </b><b>facilmente </b><b>da una tastiera all'altra</b>.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Durante la digitazione del testo in qualunque applicazione, compare una piccola icona nella barra notifiche, basterà fare slide down, tapparci sopra, e potremo <b>scegliere di volta in volta il metodo di inserimento desiderato</b>, ovvero la tastiera, tra quelle installate sullo smartphone.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWBfgOn5aRtKDAZiPA-jwC8NiLJJWJt1-UDMYxXStxwH-9M1PTxC3R-bUGKZ32dmJ_1NgjBdw9uG9zBaEPc-I0ZGZPmuebwgtfm7qG9WMgH6Ac5WsPpy5k2rr-_00kFd0DniQg1VUWTNs/s1600/metodo_inserimento.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"></a><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWBfgOn5aRtKDAZiPA-jwC8NiLJJWJt1-UDMYxXStxwH-9M1PTxC3R-bUGKZ32dmJ_1NgjBdw9uG9zBaEPc-I0ZGZPmuebwgtfm7qG9WMgH6Ac5WsPpy5k2rr-_00kFd0DniQg1VUWTNs/s400/metodo_inserimento.png" width="238" /></div>
<br />
<br />
<a name='more'></a>Attualmente ho installato sul mio GS2 tre tastiere, che nel complesso soddisfano le necessità accennate sopra, e che utilizzo in applicazioni differenti. Le descrivo brevemente di seguito.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDzDj-gogADyyjv7hXhlK7hiAgIGQPLP04s3sWXxgYV8KQrZk0QnbJQEVzH05KQ2_M12XdmZ6741oTumyQTi5lRETWbkoyuOgPAO0i90qZWFFCQy9fUz4v-nwspJ30yvYiOJVBMti0-hA/s1600/swiftkey.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDzDj-gogADyyjv7hXhlK7hiAgIGQPLP04s3sWXxgYV8KQrZk0QnbJQEVzH05KQ2_M12XdmZ6741oTumyQTi5lRETWbkoyuOgPAO0i90qZWFFCQy9fUz4v-nwspJ30yvYiOJVBMti0-hA/s400/swiftkey.png" width="238" /></a></div>
<div style="text-align: left;">
La prima è <a href="https://play.google.com/store/search?q=swiftkey" target="_blank"><b>SwiftKey 3</b></a>, appena uscita dalla beta, ha prezzo €2,99 ma mentre scrivo è in offerta a 0,69€ l'ho acquistata qualche giorno fa. Ha dalla sua <b>un sistema di correzione delle parole davvero strepitoso</b>, capace di interpretare i termini anche scrivendo cose apparentemente incomprensibili, il che la rende molto adatta per la scrittura veloce o in movimento. </div>
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<br /></div>
<div style="text-align: left;">
Inoltre <b>possiede un potentissimo algoritmo di previsione del testo</b>, che si basa sull'analisi dello stile utilizzato nelle email - connettendosi all'account Gmail - e addirittura nei nostri account Twitter e Facebook. Naturalmente queste analisi sono facoltative.</div>
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<br /></div>
<div style="text-align: left;">
Altra utile funzionalità è quella di <b>poter installare fino a tre diversi dizionari di lingue</b>, che peraltro <b>funzionano in contemporanea</b>, senza la necessità di switchare dall'uno all'altro.</div>
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La uso quando devo scrivere testi brevi, soprattutto in movimento, mentre cammino.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8E5XbX2gSip7clbg6g9wYN0L3izTvvmCQUKewTscyQv7GtB1jDOILHpK2lxJcy6S5cVs2abqLayk3WvypHeK2FmB_EZav8eStTCSS1EJ8FBx7xAC_otxjzedtifgfv2yXlnZw4SecakI/s1600/AItype.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8E5XbX2gSip7clbg6g9wYN0L3izTvvmCQUKewTscyQv7GtB1jDOILHpK2lxJcy6S5cVs2abqLayk3WvypHeK2FmB_EZav8eStTCSS1EJ8FBx7xAC_otxjzedtifgfv2yXlnZw4SecakI/s400/AItype.png" width="238" /></a></div>
<div style="text-align: left;">
Con <a href="https://play.google.com/store/apps/details?id=com.aitype.android.p" target="_blank"><b>A.I.type</b></a> - €3,49 ma c'è una versione free con dei limiti - abbiamo la <b>possibilità di copiare o tagliare il testo in un sol colpo</b> mentre digitiamo, grazie a un submenu specifico.</div>
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<br /></div>
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Altra cosa davvero unica e utilissima tra le tastiere, la possibilità di fare <b>undo/redo</b> mentre scriviamo. Impagabile.</div>
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Possiede anche dei <b>comodi tasti cursore</b> per navigare nel testo, evitandoci gli snervanti tentativi di riuscire tappare nel punto giusto tra i caratteri già digitati, per digitare o incollare altro testo.</div>
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<b>L'altezza della tastiera è regolabile liberamente</b>, dando la possibilità di guadagnare un po' di spazio schermo all'occorrenza.</div>
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Grazie all'undo/redo, alla possibilità di copiare facilmente il testo e ai tasti cursore che consentono un'agevole navigazione, è quella che <b>utilizzo quando devo scrivere testi lunghi ed elaborati</b>.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_Go-m0uC98gBTB73cAisTInzYWPeGvM0ozcSoAE_ZQ7MFls714QliGkRmr9H66XtKoB1ortoOSA5j2iTcsUVx5SjKi8c3JWHkw4xFyeUIEfdvCBQF3gyuBiSCbQ6h_XbJdCa_ltRwPDA/s1600/swype.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_Go-m0uC98gBTB73cAisTInzYWPeGvM0ozcSoAE_ZQ7MFls714QliGkRmr9H66XtKoB1ortoOSA5j2iTcsUVx5SjKi8c3JWHkw4xFyeUIEfdvCBQF3gyuBiSCbQ6h_XbJdCa_ltRwPDA/s400/swype.png" width="238" /></a></div>
<div style="text-align: left;">
Infine la mia preferita, <a href="http://beta.swype.com/" target="_blank"><b>Swype beta</b></a>, con la sua modalità di inserimento testo assolutamente unica. Le parole possono essere scritte o tappando sui singoli tasti, o semplicemente unendo con il dito le lettere che compongono le parole, in pratica "swypandole".</div>
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<br /></div>
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Questa funzione, unita alla correzione del testo - Swype mette a disposizione una serie di parole selezionabili, oltre quella interpretata - consente una velocità di scrittura impressionante, molto adatta quando <b>chattiamo o scriviamo velocemente dei messaggi con una mano sola e in movimento</b>.</div>
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<b>Swype beta non è presente su Google Play</b>, l'installazione dev'essere fatta seguendo le indicazioni sul sito web degli sviluppatori, probabilmente proprio perché ancora in beta. La procedura non è immediata, ma assolutamente fattibile.</div>
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E' attualmente la mia tastiera di base. Difficile tornare a tappare quando puoi swypare...</div>
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Ma non è finita qui. <b>La gestione della clipboard di Android è a mio avviso molto peggiorata passando da Gingerbread a ICS</b>. La storia della clipboard, ovvero gli svariati elementi di testo copiati, almeno su GS2 è disponibile solo in alcune applicazioni, come il browser standard, la barra di ricerca di Google, Gmail e altre applicazioni legacy. In molte altre manca del tutto l'accesso agli appunti, e si può incollare solo l'ultimo elemento in memoria.</div>
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Ma there's an app for that... e quelle che uso io sono due <a href="https://play.google.com/store/apps/details?id=org.rojekti.clipper" target="_blank"><b>Clipper</b></a> (free), che <b>mantiene la storia degli elementi copiati e consente di organizzarli anche per liste preferite</b>, come ad esempio i nostri indirizzi email o altro testo che usiamo spesso. Bastano un paio di tap e li possiamo incollare dove serve.</div>
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L'altra, davvero geniale nella sua semplicità, è <a href="https://play.google.com/store/apps/details?id=com.qoobees.clipninja" target="_blank"><b>Clip Ninja</b></a> (€1,15). <b>L'applicazione memorizza il testo mentre scriviamo, senza la necessità di doverlo selezionare e copiare ogni volta</b>. Molto utile quando per un accidente qualunque l'applicazione che stiamo usando crasha, oppure stiamo compilando un form su web e viene fatto un refresh accidentale della pagina. Niente più imprecazioni, apriamo Clip Ninja e troveremo una storia di tutto il testo digitato separato per applicazioni. Non ci resterà che richiamarlo, incollarlo e continuare a scrivere.</div>
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<br /></div>
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Qual'è la vostra tastiera preferita e magari quali altre applicazioni vi sono utili nello scrivere quotidiano?</div>
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Pietro Blu Giandonatohttp://www.blogger.com/profile/13998301100187828990noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-294753546355297865.post-83974337009319558222012-09-06T15:30:00.000+02:002014-03-23T10:48:59.519+01:00Sincronizzare file tra Google Drive e Dropbox con hard link? E perché mai?<h2>
Coworking in the cloud...</h2>
<b>Perché mai dovrei avere la necessità di sincronizzare gli stessi file tra due servizi cloud differenti?</b> Da anni sono felice possessore di un account free Dropbox, che dai miseri 2GB è diventato di 21GB grazie ai referee e ad altre promozioni acchiappate al volo. Da un po' però uso sempre più Google Drive per scrivere e far di conto, e soprattutto editing condiviso (vuoi mettere la possibilità di discutere con gli altri coautori direttamente online?), mentre<b> Dropbox non è adatto al versioning di documenti</b>.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1QY0VHMYQb7z1Gbg4H52SAIvqaIOAvjoCKcJ9AfbCKjnL4Byza_3NYeTn8se14hd_fXceN9sEu2QrVKZ5vh4ybL-5s8jEalw45VxohK_ZvAJJdZEcuIzJaHs24lhtQ_Qas10EonnKWsc/s1600/sync_GD_DB.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1QY0VHMYQb7z1Gbg4H52SAIvqaIOAvjoCKcJ9AfbCKjnL4Byza_3NYeTn8se14hd_fXceN9sEu2QrVKZ5vh4ybL-5s8jEalw45VxohK_ZvAJJdZEcuIzJaHs24lhtQ_Qas10EonnKWsc/s1600/sync_GD_DB.png" /></a></div>
<br />
Pensateci. <b>Per modificare un file, prima dovete mandare una email per avvisare gli altri</b> in modo tale che non lo aprano contemporaneamente. Poi dovete <b>lavorare con un software DTP desktop</b>, con i relativi problemi di non piena compatibilità in termini di formattazione testo e formato dati tra i vari pacchetti. Insomma, <b>una gran perdita di tempo e troppi rischi di duplicazione e perdita di informazioni</b>.<br />
<br />
<b>Qualche giorno fa mi sono unito ad un gruppo di persone per un lavoro già iniziato</b>, e durante la telco su Skype ho cominciato a prendere appunti su Google Drive. Al termine della chiacchierata dico "ragazzi, ora vi mando il link a un documento online, così possiamo lavorarci meglio a più mani". Loro ovviamente <b>avevano già creato una cartella condivisa su Dropbox</b> e mi hanno chiesto di metterci dentro il file. Non mi andava di insistere, e <b>inizialmente mi sono rassegnato</b>, ho scaricato il file in formato .doc e l'ho copiato nella cartella.<br />
<br />
Poi mi son detto: non mi arrendo, <b>voglio trovare un modo per poter</b> - almeno io - <b>modificare i file sui quali lavorare via web in Google Drive </b>e mantenerli sincronizzati con DB. Tempo fa mi ero imbattuto in <b><a href="http://cloudhq.net/" target="_blank">cloudHQ</a>,</b> un servizio a pagamento per sincronizzare svariati servizi cloud tra i quali proprio Drive e DB. Purtroppo però i piani sono tutti a pagamento, li si può provare per 15 giorni, dopodiché verranno declassati a un non ben precisato piano free. Scartato.<br />
<br />
Poi ho trovato <a href="http://www.syncdocs.com/" target="_blank"><b>syncdocs</b></a>, un software a pagamento che però non mi ha convinto molto per mancanza di chiarezza sulla eventuale versione trial. Escluso anche questo.<br />
<br />
Infine ho pensato di usare <a href="http://wappwolf.com/" target="_blank"><b>Wappwolf</b></a>, un servizio molto potente che consente di effettuare svariate operazioni tra diversi servizi cloud, ma le soluzioni individuate (upload da un servizio all'altro) mi sono sembrate un po' macchinose. E ovviamente il fantastico <a href="http://otixo.com/" target="_blank"><b>Otixo</b></a>, ancora un altro servizio web che fornisce strumenti di coworking e consente di gestire in maniera integrata i servizi cloud, permettendo di spostare elementi da uno all'altro, ma che non ne contempla la sincronizzazione incrociata.<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
<br />
<h2>
La soluzione per sincronizzare Google Drive e Dropbox</h2>
Poi la lampadina si è accesa, e ho ripescato dalla memoria (che risiede per gran parte su <a href="http://delicious.com/" target="_blank">Delicious</a>) un vecchio articolo su <a href="http://www.howtogeek.com/howto/16226/complete-guide-to-symbolic-links-symlinks-on-windows-or-linux/" target="_blank">How-To-Geek</a> che parlava di <b><a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Symbolic_link" target="_blank">symlink</a> </b>e che sapevo mi sarebbe tornato utile prima o poi. I link simbolici (o symlink appunto) sono arcinoti a chi usa soprattutto Linux e MacOS. Ne esistono essenzialmente di tue tipi: i <b>soft link</b>, ovvero semplici scorciatoie a file e cartelle come i "collegamenti" in Windows, e gli <b>hard link</b>, vere e proprie copie di file e cartelle di fatto sincronizzate con gli "originali".<br />
<br />
I symlink vengono gestiti tramite linea di comando, ma grazie a <a href="http://schinagl.priv.at/nt/hardlinkshellext/hardlinkshellext.html" target="_blank">Link Shell Extension</a> (che in realtà li denomina HardLink) è possibile <b>integrare i comandi di creazione e gestione direttamente nel menu contestuale di Esplora Risorse di Windows</b>. Prima di LSE è necessario installare MS Visual C++ 2005, trovate entrambi gli installer <a href="http://schinagl.priv.at/nt/hardlinkshellext/hardlinkshellext.html#download" target="_blank">qui</a>, mentre la descrizione dei tipi di HardLink e delle loro modalità d'uso sia sul <a href="http://schinagl.priv.at/nt/hardlinkshellext/hardlinkshellext.html" target="_blank">sito dello sviluppatore</a> che brevemente in italiano <a href="http://www.megalab.it/4140/6/guida-completa-ad-hard-link-ed-altri-collegamenti-avanzati-in-windows" target="_blank">qui</a>.<br />
<br />
<b>Di seguito vi spiegherò come ho utilizzato LSE per sincronizzare cartelle e file tra Google Drive e Dropbox</b> usando le Junction, un particolare tipo di HardLink, ma vi raccomando vivamente di approfondire tutte le altre tipologie sul sito dello sviluppatore.<br />
<br />
Partiamo dal concetto che <b>non è possibile creare una sincronizzazione diretta tra le cartelle Dropbox e Google Drive</b> sul nostro computer perché - se ci fate caso - <b>nella cartella di GD quelli che sembrano dei file con estensione .gdoc sono in realtà dei link</b> ai documenti che risiedono su web. Quando difatti facciamo doppio clic su di essi viene aperta una finestra del browser che ci consente poi di editarli.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsnLoITJ_F-wT32qmAx3lGpfjj0oQyFE6uV-NVM_vbT_GAWN8bamA9OzfXX2PRIMxQoS29r97_dxM73mOsyhGTGVFUzVBldiOtknLuhWUjjfCIWTsNYz0tRT4BZI9vKwVWUTyXbqRtl88/s1600/GDocs_link.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsnLoITJ_F-wT32qmAx3lGpfjj0oQyFE6uV-NVM_vbT_GAWN8bamA9OzfXX2PRIMxQoS29r97_dxM73mOsyhGTGVFUzVBldiOtknLuhWUjjfCIWTsNYz0tRT4BZI9vKwVWUTyXbqRtl88/s400/GDocs_link.png" width="450" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">I documenti nella cartella desktop di Google Drive sono solo dei link...</td></tr>
</tbody></table>
<br />
Esiste però <a href="https://www.insynchq.com/" style="font-weight: bold;" target="_blank">insync</a><b>, </b>un fantastico software attualmente free in beta, <b>che supera questo problema creando fisicamente una cartella sul nostro computer con tutti i file sincronizzati del nostro account Google Drive</b>, che potremo dunque modificare con qualunque software desktop.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCGGGPWPbvHLwnyqT_X_IZXxTpz5T_O_zogh0MVMF3aeT1H1IGh_jdCk4ySLEq-57GQTspDhUvc2JPmibbsygGjpPQK-w1DD89Va4EZVaxtTO1tqt35davBX_G1hXhzaOQDnP7eE31EtA/s1600/GDocs_file.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCGGGPWPbvHLwnyqT_X_IZXxTpz5T_O_zogh0MVMF3aeT1H1IGh_jdCk4ySLEq-57GQTspDhUvc2JPmibbsygGjpPQK-w1DD89Va4EZVaxtTO1tqt35davBX_G1hXhzaOQDnP7eE31EtA/s400/GDocs_file.png" width="450" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">...mentre gli stessi in quella di insync sono veri e propri file</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<b>La sincronizzazione </b>tra una cartella o i singoli file che risiedono nella cartella condivisa su Dropbox con i collaboratori e quella sul mio account Google Drive <b>viene realizzata mediante la creazione di Junction, uno specifico tipo di HardLink</b>. E' molto semplice, vediamo come.<br />
<br />
Innanzitutto clic tasto destro del mouse sulla <b>cartella presente in Dropbox che voglio sincronizzare</b> e scelgo la voce "Pick link source". Verrà copiato nella clipboard il percorso agli elementi.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixjIcR4MoHIF2bQfgH65vFq7LxYt82Por0Ciz_zzeSWpfmAvhcVmM-GVbL783MD4jUOYoKgj96geoSS259eggaBmxfcMJXmU3pAVbqdEUf00C0ZQQuxOoAO3KroVgs48V6mR_8RuJCGdk/s1600/origine_collegamento.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixjIcR4MoHIF2bQfgH65vFq7LxYt82Por0Ciz_zzeSWpfmAvhcVmM-GVbL783MD4jUOYoKgj96geoSS259eggaBmxfcMJXmU3pAVbqdEUf00C0ZQQuxOoAO3KroVgs48V6mR_8RuJCGdk/s1600/origine_collegamento.png" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<div style="text-align: left;">
Successivamente clic tasto destro sulla <b>cartella insync di Google Drive</b> (attenzione, quella insync!) <b>nella quale voglio collocare la cartella da sincronizzare</b> e dal menu contestuale scelgo "Drop as..." -> "Junction". La directory verrà immediatamente clonata con tutto il suo contenuto.</div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkY1BGnGkVby6-kwcqFbgmxqsnERkuxxghEnE1PDleaaEdQI7rTWCLZZrm9TV8AHYKBoGjPBGOgEQuvElRPfmuYXS7KM2bew5s8cYmKeyAXMkOgRorUOYaVbrnnj58U93uMELAntEpaAU/s1600/collegamento_reale.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkY1BGnGkVby6-kwcqFbgmxqsnERkuxxghEnE1PDleaaEdQI7rTWCLZZrm9TV8AHYKBoGjPBGOgEQuvElRPfmuYXS7KM2bew5s8cYmKeyAXMkOgRorUOYaVbrnnj58U93uMELAntEpaAU/s400/collegamento_reale.png" height="282" width="400" /></a></div>
<br />
<b>Da questo momento le cartelle presenti rispettivamente in GD e DB </b><b>rimarranno sincronizzate</b>, tutte le modifiche, eliminazioni, creazioni e ridenominazioni di file si propagheranno in maniera bidirezionale e ognuno potrà scegliere come editare i documenti, io su Google Drive e gli altri su Dropbox.<br />
<br />
<b>Alcune accortezze vanno però tenute in considerazione</b>. Se vorremo modificare i file con software desktop, dovremo farlo <b>solo sulle copie presenti in insync e non in quelle presenti in Dropbox</b>. In questo modo infatti saremo sicuri che a modificare il documento in un determinato momento saremo solo noi, poiché lavoreremo sulla copia di GD, non direttamente condivisa con DB. Certo, rimane il fatto che se viceversa qualcuno nel frattempo starà modificando la copia su DB, si potranno creare copie non sincronizzate. Ma questo è un problema risolvibile, perché Dropbox gestisce i conflitti di sincronizzazione creando copie del file. Il problema da affrontare sarà fare eventualmente un loro merge.<br />
<br />
Un'ultima cosa, naturalmente <b>possiamo impostare i medesimi HardLink anche su altre macchine</b> sulle quali abbiamo impostato gli stessi account GD/insync e Dropbox.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://encrypted-tbn1.google.com/images?q=tbn:ANd9GcSvipe9qfI8CsWQayaiAw-BjF4pMaGj-n1bjc6kq1PS_G2euCdo" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://encrypted-tbn1.google.com/images?q=tbn:ANd9GcSvipe9qfI8CsWQayaiAw-BjF4pMaGj-n1bjc6kq1PS_G2euCdo" /></a></div>
<b>Gli HardLink sono tanto affascinanti quanto pericolosi</b>. Se parliamo di Junction per singole cartelle o Hard clone per i file, le cose filano abbastanza lisce e soddisfano le esigenze di gran parte degli utenti. Ma se cominciamo a creare HardLink tra file collocati in svariate cartelle, allora sfioriamo la metafisica, e le cose diventano molto molto intricate. Per avere un'idea date un'occhiata alla sezione "Advanced thoughts on Unrolling" o alla descrizione della <b>DeLorean Copy</b> (sic!) sul <a href="http://schinagl.priv.at/nt/hardlinkshellext/hardlinkshellext.html#hardlinks" target="_blank">sito di LSE</a> e capirete (o forse no).<br />
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Bene, penso di aver solo esposto la punta dell'iceberg degli HardLink. <b>Se conoscete altri metodi più efficaci di sincronizzazione</b> tra sistemi cloud, condivideteli qui... buona sincronizzazione!</div>
Pietro Blu Giandonatohttp://www.blogger.com/profile/13998301100187828990noreply@blogger.com2