L'educazione alla geolocalizzazione

Un articolo su TechCrunch riguardo la novità di Google Plus che ora mostra i nostri aggiornamenti geotaggati su una mappa, mi ha fatto riflettere riguardo la reale consapevolezza degli utenti sui risvolti sulla privacy dell'uso delle app mobili per i social network (G+, Facebook, Twitter).

Ad esempio l'app di Facebook geolocalizza di default gli aggiornamenti che postiamo, basandosi non solo sul GPS se è acceso, ma anche sulla rete mobile. A me ogni tanto è capitato di aver dimenticato di cancellare la posizione geografica prima di pubblicare l'aggiornamento, sacrificando la mia volontà di mantenere l'anonimato geografico.

Personalmente lascio sempre spento il GPS sul mio GS2, non solo per ovvi motivi di risparmio della batteria, ma anche per evitare appunto di geotaggarmi inavvertitamente con i social network o, peggio, le foto scattate con lo smartphone.

Infatti, se anche evitate di inserire la posizione geografica in un post su Facebook con upload di una vostra foto, proprio questa potrebbe tradire la vostra geolocalizzazione se l'avete  impostata sulla fotocamera del vostro smartphone o iPhone.

È dunque fondamentale prestare molta attenzione alle impostazioni sulla geolocalizzazione dei nostri terminali mobili, ne va della nostra privacy.

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